Ericsson dona 60 personal computer agli studenti abruzzesi

Ericsson dona 60 personal computer agli studenti abruzzesi
Ericsson dona 60 personal computer alla Croce Rossa Italiana per far fronte alle necessità formative degli studenti dell’Abruzzo impegnati nella didattica a distanza...

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Ericsson dona 60 personal computer alla Croce Rossa Italiana per far fronte alle necessità formative degli studenti dell’Abruzzo impegnati nella didattica a distanza e nella preparazione degli esami di maturità.

 
 
 
Questa è l’ultima, in ordine cronologico, delle azioni di solidarietà che Ericsson ha intrapreso dall’inizio dell’emergenza sanitaria. I 3000 professionisti di Ericsson in Italia hanno donato, su base volontaria, il corrispettivo di una o più ore del proprio lavoro, raccogliendo oltre 180.000 euro da destinare alla Protezione Civile. A questa iniziativa locale si è affiancata una seconda campagna di raccolta fondi promossa da Ericsson a livello internazionale il cui ricavato, ulteriori 180.000 euro, è stato devoluto alla Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC). L’azienda svedese ha inoltre organizzato #HackTheVirus, un hackathon globale della durata di 72 ore, in cui team di ingegneri e ricercatori hanno collaborato da remoto per sviluppare soluzioni tecnologiche in grado di contrastare la diffusione del coronavirus.
 
«Grazie di cuore a Ericsson -ha dichiarato il Presidente della CRI Abruzzo Gabriele Perfetti - per questo generoso contributo che aiuterà gli studenti, tra i più penalizzati dalle conseguenze del Covid-19, a poter proseguire i propri studi. Fin dall’inizio, oltre agli interventi in emergenza, ci siamo posti il problema di come rimanere accanto ai più vulnerabili per evitare che potessero subire l’isolamento inevitabilmente creato dal lockdown. Con il progetto “Il tempo della gentilezza” abbiamo assistito le persone più fragili consegnando spesa e farmaci a domicilio. Oggi con questa nuova iniziativa, possiamo essere vicini anche ai più giovani, il presente e il futuro del nostro Paese». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero