Emergenza Gran Sasso, in arrivo 124 milioni e il commissario

Emergenza Gran Sasso, in arrivo 124 milioni e il commissario
Soldi, nell'ordine di 124 milioni in 3 anni; la nomina del commissario; una cabina di regia con il coordinamento del presidente della Regione Marco Marsilio. E’ questo...

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Soldi, nell'ordine di 124 milioni in 3 anni; la nomina del commissario; una cabina di regia con il coordinamento del presidente della Regione Marco Marsilio. E’ questo il piano del governo contenuto nell’emendamento presentato per risolvere l'emergenza della messa in sicurezza del Gran Sasso. Un caso, partito dall’inchiesta teramana sul pericolo di inquinamento, che aveva portato la società concessionaria, Strada dei Parchi, a minacciare la chiusura del traforo , poi rientrata a seguito dell’applicazione di alcune restrizioni al traffico. Nell’emendamento al decreto “Sblocca cantieri” si legge che è autorizzata una spesa di complessivi 124,5 milioni in 3 anni. In particolare, per la definizione dei progetti e per la realizzazione degli interventi strutturali per la messa in sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso «è autorizzata la spesa di 20 milioni per il 2019, 50 milioni per il 2020 e 50 milioni per il 2021».


Il commissario, il cui incarico ha una durata di 3 anni rinnovabili, «può assumere direttamente le funzioni di stazione appaltante e opera in deroga alle disposizioni di legge in materia di contratti pubblici, fatto salvo il rispetto dei vincoli Ue». Inoltre, con decreto del Ministro dell'Interno, sono «individuate speciali misure amministrative di semplificazione per il rilascio della documentazione antimafia, anche in deroga alle relative norme». Il commissario si avvale di una struttura di supporto alle sue dirette dipendenze, per la quale è autorizzata la spesa di 1,5 milioni per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021. È costituita anche una «cabina di coordinamento», presieduta dal Presidente della Regione Abruzzo, con compiti di indirizzo, di coordinamento tra i diversi livelli di governo coinvolti, nonché di verifica sullo stato di avanzamento degli interventi. «Vanno ancora stabilite le coperture, le stanno istruendo al Mef, ma non possiamo permetterci di rischiare la chiusura del traforo», ha detto il ministro Toninelli. Nel frattempo l’ad di Strada dei Parchi, Cesare Ramadori, ascoltato in commissione ha detto che quella del Gran Sasso «non è stata una minaccia»: «E’ stata una soluzione adottata con grandi riflessione e con grande sofferenza». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero