«Vi aspetto a Torino: entrerete con me in campo». Samuel Di Michelangelo ed Edoardo Di Carlo, i bimbi di sette e dieci anni scampati alla sciagura dell’hotel...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L’incontro virtuale è stato organizzato da uno degli psicologi che li ha assistiti durante i giorni difficili trascorsi al Santo Spirito, lontano da mamma e papà: i genitori di Edoardo sono morti nella tragedia di Farindola, mentre quelli di Samuel risultano ancora tra i dispersi. Il campione argentino ha promesso loro tanti regali. A domanda specifica su cosa volesse, il bimbo di Chieti - da qualche anno residente a Osimo con il papà poliziotto Alessandro Michelangelo, 41 anni, e la mamma Marina Serraiocco, 36 - non ha avuto alcun dubbio: «La Champions, naturalmente». Poi il piccolo tifoso juventino ha chiesto come regalo anche la maglia di Higuain, un altro suo idolo.
Alla videochiamata sullo smartphone hanno assistito anche il nonno paterno Franco e il cugino Francesco. I bimbi, in buone condizioni di salute, lunedì avevano espresso il desiderio di restare qualche altra ora nel reparto di Pediatria. Poi, ieri, si sono abbracciati e salutati. Edoardo è stato affidato ad un fratello maggiorenne ed è andato via con i parenti, Samuel ha lasciato la struttura sanitaria insieme ai nonni. Mentre Edoardo è stato informato della morte dei genitori, l'altro bimbo, stando a quanto emerso, sa che mamma e papà sono in ospedale, feriti. Il direttore sanitario di presidio, Rossano Di Luzio, aveva osservato: «Credo che Samuel stia ancora aspettando i suoi genitori». «In giornate così difficili - spiega in serata Giuliano Lombardi, primario di Pediatria - è stato sicuramente un momento felice per i due piccoli pazienti: erano alle stelle e avevano gli occhi che luccicavano. Ringraziamo il campione argentino per la grande disponibilità e sensibilità». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero