Distrutto nido di fratini sulla spiaggia di Giulianova: si indaga. L'ornitologo De Sanctis: «Atto gravissimo»

In rosso il nido distrutto e in blu cerchiati i paletti della recinzione. Distrutto nido di fratini sulla spiaggia di Giulianova: si indaga. L'ornitologo De Sanctis: «Atto gravissimo»
Distrutto un nido di fratino. «Vandalizzato volontariamente da umani, i paletti con i cordini della recinzione erano stati divelti e buttati più avanti, le uva...

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Distrutto un nido di fratino. «Vandalizzato volontariamente da umani, i paletti con i cordini della recinzione erano stati divelti e buttati più avanti, le uva sottratte, le orme sulla spiaggia erano umane - dice Augusto De Sanctis, consulente ambientale e consigliere della Stazione Ornitologia abruzzese - Atto gravissimo, è come distruggere un nido di aquila reale». Il caso, accaduto il 21 maggio, è stato segnalato con un esposto contro ignoti ai carabinieri forestali, alla capitaneria di porto, al Comune e alla Regione Abruzzo. La procura di Teramo sta indagando.


La spiaggia a sud di Giulianova da due anni è area protetta affidata dal Wwf e destinata alla riproduzione del fratino e del corriere piccolo, due specie che hanno scelto di nidificare proprio in quel punto, «un’area preziosissima, con la maggiore presenza di nidi, non accade spesso» spiega De Sanctis. Quattro i nidi segnalati quest’anno. Uno di corriere piccolo che è attualmente in cova. Due di fratini, che però sono stati predati da cornacchie o ratti. E infine il nido vandalizzato dall’uomo. Succede però che a Giulianova alcuni balneari vorrebbero che la recinzione della spiaggia, molto bella e ampia, venga tolta e torni a beneficio di lettini e turisti, «con le erbacce», come le hanno chiamate, estirpate e la sabbia ripulita e spianata. «Non sono erbacce - puntualizza De Sanctis - sono piante autoctone, rare e molto importanti per l’habitat del fratino. Si tratta di piante specifiche di un ambiente sabbioso, il poligono marittimo e l’eringio marittimo ricostruiscono la duna».

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I fratini ne hanno bisogno per nidificare: depositano le uova, che sono mimetiche, facendo buchette nella sabbia. «Trovare i loro nidi è un lavoraccio, è difficile - ammette De Sanctis - noi poi li delimitiamo e monitoriamo gli uccelli con le inanellature. Ad esempio sappiamo che una femmina che ha nidificato ad aprile a Giulianova ora sta nidificando di nuovo a Senigallia. E una femmina che avevo inanellato nel 2010 proprio a Giulianova, sta nidificando ora a Tortoreto. Ha almeno 12 anni». Le femmine - non tutti lo sanno - dopo la cova di 28 giorni e la schiusa lasciano i pulcini al maschio e si accoppiano con frati fratini. La specie è però in forte calo numerico e se la spiaggia di Giulianova è per loro un rifugio, per la città è un regalo inaspettato: la loro presenza influisce anche sulla bandiera blu, lo stazionamento del fratino e la sua accoglienza è uno dei parametri per ottenerla. 

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Il Messaggero