Verdura tossica, distrutta la mandragora raccolta ad Avezzano

Verdura tossica, distrutta la mandragora raccolta ad Avezzano
Il mistero della mandragora proveniente da Avezzano lo stanno risolvendo in Campania dal momento che la Asl provinciale aquilana ha espletato tutti i controlli del caso in...

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Il mistero della mandragora proveniente da Avezzano lo stanno risolvendo in Campania dal momento che la Asl provinciale aquilana ha espletato tutti i controlli del caso in collaborazione e stretto rapporto con i carabinieri del Nas: sono state prelevate delle campionature in loco e inviate allo Zooprofilattico e non risultano tracce di quella terribile erba. Le notizie sono ufficiali e, dunque, per quanto riguarda Avezzano e la Marsica se ci sono responsabilità sono da ascrivere a comportamenti privati sui quali stanno indagando gli inquirenti. Ancora: al pronto soccorso non risultano transitati pazienti affetti da sintomi derivanti dall'ingestione della mandragola e il caso di una persona che sembrava affetta da tali sintomi si è risolto: non è da mandragola.


Intanto, le agenzie riferiscono che saranno distrutti oggi al Centro agroalimentare di Volla (Napoli) dove sono stati sequestrati ieri sette bancali di spinaci infestati da mandragora provenienti proprio da Avezzano. Lo rende noto l'assessore alla Salute del Comune di Napoli, Vincenzo Santagada. Dieci le persone che sono rimaste intossicate, una ricoverata in rianimazione. «La provenienza degli spinaci infestati- sottolinea l'assessore- è stata individuata prontamente attraverso il controllo interno effettuato al Centro agroalimentare di Napoli. I sette bancali sono stati posti sotto sequestro dai Nas presso i magazzini del Caan (Centro agroalimentare di Napoli) e stamattina saranno distrutti in loco. I rivenditori al dettaglio che se ne erano riforniti sono circoscritti all'area flegrea».


Anche da Napoli, dunque, notizie che per la Marsica risultano positive. Sembra anche accertato che il fatto che la mandragola sia stata mischiata ad altra verdura commestibile appare del tutto casuale e anche nel passato si sono registrati episodi del genere. In Campania intanto alcuni sindaci invitano i cittadini a non consumare prodotti sospetti alzando la soglia di attenzione e controlli a tappeto. Alcune corrispondenze provenienti dalla zona flegrea sostengono che «stando alle prime ricostruzioni, con gli accertamenti eseguiti dai carabinieri, in sinergia con il Nas, il Nucleo antisofisticazioni e il personale specializzato dell'Asl di competenza territoriale, si tratterebbe di un'azienda che ha comprato all'ingrosso il prodotto da un coltivatore di Avezzano, poi avrebbe avuto un secondo lotto dal mercato di Aversa. Le verifiche sono in corso, il prodotto sarebbe sfuggito al controllo qualità più dettagliato perché non confezionato, ma venduto sfuso».
La pianta è bene ripeterlo è pericolosa per la presenza di sostanze dalle proprietà allucinogene. I sintomi vanno da nausea, vomito, problemi intestinali, secchezza delle fauci e difficoltà a urinare per intossicazioni leggere fino ad allucinazioni, delirio e tachicardia, anche se sono riportati casi di morte per sospetto avvelenamento.
Pino Veri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Messaggero