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Detenuto tira il caffè bollente in faccia ad un agente della Polizia penitenziaria dopo che il giorno precedente quello stesso agente gli aveva fatto una perquisizione in cella in cerca di un cellulare. E’ successo domenica all’interno del carcere di Castrogno, a Teramo. A denunciare l’increscioso episodio è Alessandro Luciani, segretario regionale del Sinappe, che parla anche di pesanti minacce che il detenuto, "un albanese non nuovo a fatti di violenza all’interno dell’istituto", ha rivolto all’agente e ai suoi familiari.
«Fortunatamente il collega è uscito indenne almeno fisicamente da questo grave episodio – commenta Luciani - e a lui va tutta la solidarietà del Sinappe con la pretesa che il Dap prenda provvedimenti esemplari e l’auspicio che più in generale riveda, in tema di trasferimenti, l’intera normativa Covid finora di fatto motivo di ostacolo alla concreta garanzia del mantenimento dell’ordine e della sicurezza all’interno dei penitenziari».
Anche il Sappe esprime solidarietà all’agente colpito con il caffè bollente. Ma è chiaro che ormai a Castrogno, dove da qualche tempo gli ingressi di nuovi detenuti sono bloccati, la situazione è tesa.
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