Derby Teramo-Giulianova, cinque tifosi sotto processo per gli scontri

Derby Teramo-Giulianova, cinque tifosi sotto processo per gli scontri
Tutti a giudizio con il rito abbreviato, al quale sono stati ammessi ieri dalla giudice Claudia Di Valerio, i cinque ultras (tre del Teramo, due del Giulianova) coinvolti negli...

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Tutti a giudizio con il rito abbreviato, al quale sono stati ammessi ieri dalla giudice Claudia Di Valerio, i cinque ultras (tre del Teramo, due del Giulianova) coinvolti negli scontri tra le due tifoserie in via Cupa avvenuti poco prima che iniziasse il derby allo stadio Fadini lo scorso 4 febbraio. L’udienza è stata fissata a maggio. Solo uno dei tifosi ha chiesto l’abbreviato condizionato all’escussione della parte offesa, ossia il maresciallo dei carabinieri rimasto ferito durante gli scontri da un colpo dato presumibilmente con una cinta, ma che non si è costituito parte civile. Chi, invece, ha scelto di farlo è l’assistente capo della polizia, pure lui ferito durante i tafferugli.

Sempre ieri, intanto, con il parere favorevole della pm Francesca Zani, i due tifosi ancora ai domiciliari (un teramano ed un giuliese) hanno ottenuto dalla giudice la sostituzione della misura con l’obbligo di dimora nei rispettivi comuni. L’identificazione dei cinque è avvenuta subito dopo i fatti attraverso i sistemi di video sorveglianza della zona, ma soprattutto grazie ad un video amatoriale circolato immediatamente in rete che ha permesso alla polizia, in collaborazione con i carabinieri, di far scattare gli arresti in fragranza differita.

«Un duello tra bulli», dettato dalla logica del branco, com’è stato poi definito dal gip Roberto Veneziano nella sua durissima ordinanza di convalida dei domiciliari. Tra gli oggetti sequestrati dalla polizia ci sono anche un manganello telescopico in ferro lungo 61 centimetri parzialmente piegato all’estremità e un tubo in multistrato di 77 centimetri. I tifosi devono rispondere di rissa, lesioni (anche se commesse con condotte diverse fra loro) e utilizzo di strumenti atti ad offendere quali bastoni, cinture, transenne ed aste.


Una vicenda che ha visto il pugno duro del questore che a qualche settimana da quegli scontri ha emesso 26 Daspo. A ricevere il provvedimento di divieto di accesso alle manifestazioni sportive, che vanno da 2 fino ad 8 anni, 17 ultras del Teramo e 7 del Giulianova oltre ad altri due tifosi sempre del Teramo identificati però dai carabinieri che hanno collaborato con la polizia. Un ulteriore Daspo, sempre in quell’occasione, è stato adottato anche nei confronti di un tifoso del Giulianova che durante l’incontro valevole per la coppa Italia d’eccellenza Abruzzo dello scorso 17 gennaio allo stadio Bonolis ha scavalcato la recinzione che separava la curva dal terreno di gioco. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero