Il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero Milanesi, rende nota l'assoluzione da...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
rende nota l'assoluzione da parte della Corte Suprema thailandese del cittadino italiano Denis Cavatassi, 51 anni di Tortoreto (Teramo) detenuto in Thailandia dal 2011 e condannato alla pena di morte nel 2016. «La buona notizia dell'importante sentenza della Corte Suprema della Thailandia consentirà a Denis Cavatassi, prosciolto questa mattina, di rientrare presto a casa in Italia e riabbracciare i suoi familiari», sottolinea il ministro, come riporta una nota
della Farnesina.
«Mio fratello è innocente, c’è stato solo un enorme sbaglio, contro di lui non c’è nessuna prova, e speriamo che la Corte Suprema thailandese possa sancire la sua assoluzione dopo anni di calvario». Aveva detto pochi giorni fa Romina, sorella di Denis Cavatassi.
Denis Cavatassi è un agronomo di Tortoreto: arriva in Thailandia dieci anni fa, con un amico cooperante, incontra Luciano Butti, piccolo imprenditore con un ristorante e una guest house a Phiphi Island devastata dallo tsunami. Denis e l’amico accettano di aiutarlo a ricostruire, investendo qualche migliaio di euro in cambio di una piccola partecipazione nella società: a Cavatassi va il 16% (e non il 66% che risultava dalla prime carte processuali), Butti tiene per sè il 51%. Il 15 marzo del 2011 Butti viene ucciso da quattro colpi d’arma da fuoco. La polizia arresta tre thailandesi, tra cui un cameriere del ristorante gestito da Cavatassi e, quando quest’ultimo si reca al commissariato per il riconoscimento del cadavere dell’amico offrendosi di collaborare alle indagini - racconta la sorella - viene immediatamente arrestato. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero