Un delitto feroce che da quindici anni è ancora avvolto nel mistero. Uno dei tanti “cold case” italiani. Nella notte tra il primo e il due giugno 2005,...
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Ad oggi il caso resta un giallo. Nel 2010 in sei pagine e poco più di tre righe per archiviare un massacro:«Non si profilano, trascorsi ormai cinque anni, ulteriori sentieri investigativi da percorrere per l'individuazione del colpevole». Il delitto dell'avvocato Libero Masi e della moglie Emanuela Chelli resta un mistero con mille ipotesi e nessuna certezza. Nemmeno quella di una rapina degenerata. Nel decreto di archiviazione il gip Guendalina Buccella spazza via anche l'unica convinzione di investigatori e inquirenti, l'unica rimasta in piedi dopo aver escluso anche la vendetta personale, quella professionale. In poche parole è stata un'esecuzione. Ma il responsabile, o più probabilmente i responsabili, non sono mai stati individuati. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero