Verso accordo su diffamazione a De Sanctis ex portiere del Napoli

LANCIANO - Chiusa la fase istruttoria al tribunale di Lanciano al processo che vede parte civile Morgan De Sanctis, ex portiere del Napoli, attualmente della Ronma, di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI

159,98€

40€
Per 2 anni

SCEGLI ORA

OFFERTA MIGLIORE

ANNUALE

79,99€

19€
Per 1 anno

SCEGLI ORA

MENSILE

6,99€

1€ AL MESE
Per 6 mesi

SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE

MENSILE

6,99€

1€ AL MESE
Per 6 mesi

SCEGLI ORA

ANNUALE

79,99€

11,99€
Per 1 anno

SCEGLI ORA

2 ANNI

159,98€

29€
Per 2 anni

SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

LANCIANO - Chiusa la fase istruttoria al tribunale di Lanciano al processo che vede parte civile Morgan De Sanctis, ex portiere del Napoli, attualmente della Ronma, di Guardiagrele che ha denunciato per diffamazione i giornalisti Xavier Jacobelli (56), di Bergamo, e Paolo Rosato (33), di Lanciano, direttore e conduttore di Quotidiano.Net. Sotto accusa il contestato e ormai famoso video del 31 dicembre 2011 in cui gli imputati commentarono l'atteggiamento di De Sanctis che scosse la testa al gol di Cavani in Napoli-Lecce (4-2) del 3 dicembre 2011. Ultimo teste oggi Guido Baldani, in veste di ufficio stampa del Napoli calcio, il quale ha confermato che De Sanctis quel giorno era nervoso e preoccupato che la squadra potesse pareggiare o perdere. Deposizione in linea con la testimonianza resa in aula da Fabio Cannavaro, il 5 giugno 2014. Dei due ultimi testi oggi assente il solo Cristiano Lucarelli, ma entrambe le parti hanno rinunciato alla sua deposizione. Il giudice Francesco Marino ha infatti rinviato il processo per la discussione al 26 marzo prossimo. Rinvio che permetterà alle parti di raggiungere in poche settimane un accordo risarcitorio, di cui è stata manifestata la volontà, che chiuderà il procedimento attraverso una remissione di querela.

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero