Dattoli: «Imprese a caccia di personale nelle scuole»

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Teramo, assieme a tutto l’Abruzzo, detiene il record nazionale di scarsità di manodopera fatto registrare nell’ultimo anno: è difatti di +11.5%...

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Teramo, assieme a tutto l’Abruzzo, detiene il record nazionale di scarsità di manodopera fatto registrare nell’ultimo anno: è difatti di +11.5% l’aumento negativo sugli altri territori nazionali, un dato molto allarmante per Confartigianato che ha pubblicato lo studio: il paradosso è che il lavoro c’è in abbondanza ma mancano appunto i lavoratori. Nel frattempo, sempre a detta dello studio, 1,7 milioni di giovani tra 15 e 29 anni non studia, non si forma, non cerca occupazione: di questo passo, ci giochiamo il futuro del made in Italy.

Un dato però, quello dell’11,5, che può essere letto con altre lenti: «Significa anche – approfondisce il vicepresidente di Confindustria Medio Adriatico Pescara-Teramo, Lorenzo Dattoli - che il nostro territorio e la nostra regione stanno crescendo in maniera sostanziosa e sostanziale in termini di Pil, che non si riesce a trovare personale adeguato, soprattutto in funzione delle nuove tecnologie, che corrono tantissimo, basti pensare all’intelligenza artificiale, tanto che si pone un problema molto importante, cioè quello del reskilling, cioè di far fare una nuova formazione ai lavoratori che l’hanno fatta 10 anni fa, non più al passo ormai, perché oggigiorno sono intervenute nuove variabili tecnologiche». La ricerca di personale, specialmente quello specializzato, rimane un tema fondamentale nel panorama lavorativo: «Le aziende – prosegue Dattoli - faticano sempre di più a colmare questa necessità. Questa situazione incide negativamente anche sulla perdita del valore aggiunto che lo scorso anno ha raggiunto un picco di 37,7 miliardi di euro, pari al 3,1 % di quanto generato complessivamente dalle filiere. Purtroppo, stando ai dati questo mismatch è destinato a crescere poiché il mercato del lavoro sta vivendo grandi cambiamenti come la transizione digitale e green oltre all’andamento demografico anch’esso negativo (da considerare anche l’invecchiamento della popolazione). Quest’ultimo aspetto è di rilevante importanza poiché tra il 2024 ed il 2027 l’intero mercato del lavoro avrà bisogno di circa 3,8 milioni di lavoratori di cui il 72% (ovvero 2,7 milioni di posti) saranno necessari per sostituire gli occupati uscenti. Ovviamente parliamo di tutti i settori sia produttivi che di servizi con punte di difficoltà di reperimento nel mondo delle lavorazioni meccaniche e del settore edile».

ISTITUTI


Pertanto, alla luce di tutto ciò, Dattoli aggiunge che «la formazione è uno dei punti cardini che ha spinto le aziende ad intercettare direttamente gli istituti formativi e la formazione degli Its continuando ovviamente con formazione interna ed on the job». Il vulnus della difficoltà di trovar nuovo personale andrà ad interessare la prossima stagione turistica: la costa teramana soprattutto intercetta più del 70% delle presenze in regione. Il presidente di Federalberghi Abruzzo, Giammarco Giovannelli è molto preoccupato: «La crisi delle disponibilità dei collaboratori aziendali è relativa a vari fattori: sociali, a causa di un crescente non riconoscimento del ruolo professionale che queste figure rappresentano nella realtà ed hanno rappresentato nella storia di molti i territori e molte famiglie; formativi, a causa di una scarsa affinità dei programmi scolastici; professionali rispetto alla realtà dei fatti; e politici, a causa di molte risorse investite male e poco condivise con gli addetti ai lavori e cioè con gli imprenditori».

 

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Il Messaggero