Covid, morta mamma a Pescara: Angela Sciuva aveva 47 anni e non era vaccinata, lascia il marito e due figlie

Covid, morta mamma di 47 anni. Angela non era vaccinata, lascia due figlie
Angela Sciuva non ce l'ha fatta: lutto a Manoppello (Pescara). La notizia che in molti temevano è arrivata alle prime ore del mattino. Il Covid ha portato via...

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Angela Sciuva non ce l'ha fatta: lutto a Manoppello (Pescara). La notizia che in molti temevano è arrivata alle prime ore del mattino. Il Covid ha portato via dalla comunità una madre e una moglie di appena 47 anni, la vittima più giovane del bollettino di ieri e anche tra le più giovani da inizio pandemia.

Angela Sciuva è scomparsa nel reparto di Terapia intensiva dell'ospedale civile di Pescara dov'era ricoverata da circa una settimana, in condizioni via via sempre più gravi. Un calvario iniziato quando, dopo aver contratto il virus, il quadro clinico della donna era peggiorato ed era stato necessario trasferirla in ospedale. Non era vaccinata.


Lavorava in città, in una ditta specializzata in produzione di plastica e gomma ed era apprezzata per i modi garbati, il sorriso gentile e il grande senso della famiglia. Una persona solare e mai sopra le righe. Sposata con Massimiliano Di Meo, conosciuto come Massimo, che solo alcuni giorni fa aveva risposto sul suo profilo Facebook a chi chiedeva notizie sullo stato di salute della moglie che «sebbene ricoverata in rianimazione, si attendevano miglioramenti», Angela Sciuva non ce l'ha fatta a sconfiggere il virus che l'ha trovata del tutto disarmata. Lascia, e questo è il risvolto più doloroso, due giovani figlie.


Tantissimi i messaggi di cordoglio che hanno inondato le bacheche dei familiari, tanti i commenti al necrologio. Non potendo incontrarsi di persona, non potendo abbracciarsi, il dolore corre in rete. «Ci abbiamo sperato tanto», si legge, «Mai avremmo voluto ricevere una notizia del genere», «Morire in questo modo non è giusto», «Veglia ora sulla tua famiglia», «Una notizia che colpisce il cuore». Il dolore va di pari passo con l'incredulità per una fine così inesorabile e per gli interrogativi che si trascina dietro.

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Il Messaggero