Covid, l'Abruzzo rimane in zona arancione

Covid, l'Abruzzo rimane in zona arancione
Con la variante Omicron del Covid che ha ormai soppiantato completamente la Delta, scende più rapidamente la curva dei contagi in Abruzzo, che resta però in zona...

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Con la variante Omicron del Covid che ha ormai soppiantato completamente la Delta, scende più rapidamente la curva dei contagi in Abruzzo, che resta però in zona arancione anche per la prossima settimana, nonostante il parametro della terapia intensiva sia sotto la soglia limite del 20% (15,6%).

Nel monitoraggio settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute, la classificazione di rischio viene giudicata “non valutabile” per l’Abruzzo e quindi è stata equiparata “a rischio alto”, a causa del ritardo di notifica nel flusso, e dunque nelle attività di monitoraggio e nella comunicazione dei dati, così come segnalato nel report. Lo stesso presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, ieri durante la presentazione in diretta dei dati del monitoraggio regionale ha precisato che tra le regioni a rischio alto ce ne sono tre, tra cui l’Abruzzo, che «lo devono alla difficoltà ad allineare il caricamento dei dati in relazione anche alla numerosità dei nuovi casi che si verificano».

L’assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, già la scorsa settimana aveva tenuto a fare delle precisazioni, sottolineando che «alcune Asl hanno avuto problemi ad inserire i dati clinici, che si riferiscono alla sintomatologia del paziente e non vanno ad influire la definizione del colore». L’assessore ha precisato che «la curva dei contagi sta scendendo, abbiamo ancora alto il numero dell’occupazione dei posti letto in area medica, ma è importante sapere che scendono quelli delle terapie intensive». 

Il monitoraggio dell’Iss, relativo al periodo dal 31 gennaio al 6 febbraio, rileva poi una riduzione dei nuovi casi e dei focolai, ma l'indice Rt sale a 1,04. Sono 39.396 i casi riportati alla protezione civile negli ultimi 14 giorni per l’Abruzzo, per una variazione del -23,8%. L’incidenza settimanale per centomila abitanti nel periodo dal 4 al 10 febbraio scende a 1.121. Considerando i numeri ormai da zona gialla, l'Abruzzo potrebbe cambiare colore dalla prossima Cabina di regia nazionale.

L’arrivo delle “pillole anti-Covid” ha determinato un calo delle prescrizioni settimanali di anticorpi monoclonali in Abruzzo: dal 3 al 9 febbraio, le prescrizioni sono state 100, mentre nel periodo compreso tra il 27 gennaio e il 2 febbraio sono state 126 (20,6%). Le richieste del farmaco fatte fino a oggi arrivano a 1.688, per una incidenza del 3,63%. È quanto emerge dal quarantacinquesimo report dell'Agenzia Italiana del farmaco (Aifa) sugli anticorpi monoclonali per il Covid. Il cambio di passo per l'Abruzzo potrebbe arrivare grazie all'accelerazione sui trattamenti con gli antivirali e alla prevalenza della variante Omicron che ormai raggiunge il 100% in regione. Il dato emerge dalla flash survey, condotta dall'Istituto Superiore di Sanità e dal ministero, insieme ai laboratori regionali e alla fondazione Bruno Kessler, sui positivi del 31 gennaio. In particolare, su 1.231 nuovi positivi al molecolare, sono stati 51 quelli sequenziati a campione: tutti riconducibili alla Omicron. 

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Il Messaggero