Coronavirus, il sabato nero dell'Abruzzo: dilaga il focolaio di Pescara

Coronavirus, il sabato nero dell'Abruzzo: dilaga il focolaio di Pescara
Il sabato nero dell’Abruzzo rappresentato, finora, la peggiore giornata sul fronte dell’emergenza coronavirus. Battuto il poco edificante record di contagi che si era...

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Il sabato nero dell’Abruzzo rappresentato, finora, la peggiore giornata sul fronte dell’emergenza coronavirus. Battuto il poco edificante record di contagi che si era registrato mercoledì scorso: 23 positivi contro 21, a testimonianza di un trend che non accenna a diminuire, tutt’altro. In ogni caso esperti e tecnici continuano a ritenere la situazione sotto controllo, sebbene permangano alcuni elementi di preoccupazione, in particolare in quelle che possono essere definite le zone ad alto indice di contagi. Il totale, in regione, è arrivato ormai a 112 contagiati. Anche la geografia dei 23 di ieri conferma le criticità della fascia costiera pescarese, dei focolai che, purtroppo, come nel caso di Penne hanno avuto origine in ospedale: si tratta di un 56enne, un 77enne di Pescara, insieme a tre donne, sempre di Pescara, di 36, 67 e 54 di Pescara; un 93enne e una 90enne di Loreto Aprutino; una 89enne di Picciano; un 70enne di Moscufo; una 85enne di Alanno. Altri 5 pazienti sono di Penne: due uomini di 63 e 84 anni, tre donne di 82, 83 e 88 anni.


Ci sono poi un 31enne di Cappelle sul Tavo, una 82enne di Lanciano, un 84enne di Castiglione Messer Raimondo, una 61enne di Civitella Casanova e una 75enne di Guilmi. C’è tensione anche nella Marsica, dove i contagi ufficiali sono arrivati a cinque con gli ultimi due di ieri: un 56enne di San Benedetto dei Marsi e un 51enne di Pescina. Continua a rimanere vivo l’allarme lanciato dalla Vallata del Fino: il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, anche ieri ha chiesto, a nome degli altri primi cittadini, di valutare l’ipotesi di istituire una ulteriore zona di chiusura. Per oggi, intanto, sono attesi i responsi di un’altra tornata importante di tamponi eseguiti sui casi sospetti in tutta la regione: solo nell’Asl dell’Aquila ce n’erano in corso, ieri, una quarantina.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero