Coronavirus, operaio ricostruzione trovato positivo dopo il tampone

Le procedure di controllo sugli operai della ricostruzione (Foto Vitturini)
L'AQUILA - Nel corso dei controlli avviati presso il centro tamponi nell’area dell’ex ospedale psichiatrico di Collemaggio un operaio è risultato positivo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'AQUILA - Nel corso dei controlli avviati presso il centro tamponi nell’area dell’ex ospedale psichiatrico di Collemaggio un operaio è risultato positivo al coronavirus.


A darne notizia sono il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, e il direttore del dipartimento Prevenzione della Asl numero 1, Domenico Pompei.

Si tratta di una persona non residente in città, dipendente di un’azienda non aquilana che non aveva ancora ripreso a operare e che  dopo l’effettuazione del test è tornata presso il proprio domicilio ancor prima che ne fosse noto l’esito.

“Su oltre 1800 tamponi - dichiarano il sindaco Biondi e il direttore Pompei – è stato riscontrato, sino ad oggi, un solo episodio di positività al Covid-19. Sono state immediatamente avviate tutte le procedure previste dalla normativa sia dal punto di vista sanitario sia per ricostruire la filiera di contatti tenuti dal lavoratore”.

“L’ordinanza del 30 aprile (quella che ha sancito l'obbligatorietà dei tamponi, ndr), nonostante le perplessità e le critiche ricevute da alcune associazioni di categoria e sigle sindacali, sta mostrando la sua efficacia e ha consentito non solo di intercettare immediatamente un contagiato ma anche di avviare un sistema di controlli a salvaguardia della sua salute, quella dei colleghi e, persino, dell’azienda stessa. – concludono Biondi e Pompei – Lo screening effettuato ha consentito di impedire l’insorgenza di un possibile focolaio che, molto probabilmente, avrebbe coinvolto anche altri addetti con conseguente blocco dei lavori per un periodo non breve. Ciò ha certamente contribuito, inoltre, a salvaguardare la salute pubblica in una città immune da contagi dal 19 aprile”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero