Nel Pescarese altri 22 nuovi casi positivi al coronavirus. Fra loro, purtroppo ancora dei giovanissimi. Tre giorni fa, risultata positiva una ragazzina di 12 anni, figlia di una...
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Sino al pomeriggio, in totale le persone ricoverate nella Asl di Pescara erano arrivate a 160: 134 al Santo Spirito e 26 al San Massimo di Penne. Nell'ospedale vestino, ormai trasformato in un Covid Hospital, 22 pazienti sono assistiti nel reparto di Medicina e quattro purtroppo, in condizioni gravi, in quello di Rianimazione. Ma la situazione più difficile resta a Pescara, dove per far fronte al continuo arrivo di malati, si stanno ricavando sempre nuovi spazi. Dopo la Geriatria ala Sud e ala Nord, destinati ai pazienti Covid anche l'Urologia (ala Ovest-settimo piano) e la Pneumologia. Ieri ancora 20 pazienti intubati e ancora arrivi in pronto soccorso di persone con gravi insufficienze respiratorie, il che inizia a preoccupare seriamente la stessa Asl, la quale si dice ormai certa che la diffusione del virus è più ampia di quello che si pensa o viene reso noto.
Nella relazione inviata alla Regione Abruzzo, su cui si basa l'ordinanza con cui il governatore Marsilio ha istituito la zona rossa in sei comuni, fra cui uno del Pescarese, l'azienda scrive testualmente che “il costante incremento di nuovi casi dimostra che il numero degli affetti con interstiziopatia polmonare è di gran lunga superiore al numero dei casi già diagnosticati e il ritmo dei ricoveri nelle ultime giornate (20-30 al dì) appare essere la progressiva immersione di una base di diffusione nel territorio di più ampia di quanto sin qui documentato”.
Secondo l'azienda sanitaria “appare opportuno, onde evitare l'aumento del contagio nell'area Montesilvano - Pescara, che potrebbe produrre un aumento dei casi ingestibile con particolare riguardo alla necessità di terapie ventilatori e salvavita, mettere in atto ogni possibile azione volta ad evitare l'ulteriore diffusione del virus in queste zone”. Nella relazione, la Asl ricorda che il personale è ormai insufficiente “e lo diventerà ancora di più nei prossimi giorni” ed inoltre fa presente che se i posti letto della vecchia Rianimazione, che sarà riaperta oggi, non dovessero bastare si rischia di dover utilizzare i nove posti della Rianimazione centrale, sinora preservata come “area pulita". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero