Coronavirus, Nas nelle case di riposo in Abruzzo: quattro non sono in regola

Coronavirus, Nas nelle case di riposo in Abruzzo: quattro non sono in regola
Con la totalità dei 23 ospiti affetti da Covid-19, a cui si aggiunge il personale in servizio, la casa di riposo Monsignor D’Achille di Popoli resta il caso...

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Con la totalità dei 23 ospiti affetti da Covid-19, a cui si aggiunge il personale in servizio, la casa di riposo Monsignor D’Achille di Popoli resta il caso numericamente più rilevante fra le strutture sottoposte alle ispezioni di Nas di Pescara nell’ambito di una più ampia campagna di verifiche condotta dai Nas sull’intero territorio nazionale che ha portato all’ispezione di 1.848 strutture sanitarie e socio-assistenziali e rilevando 281 irregolarità (15% degli obiettivi ispezionati).

Oltre alla struttura per anziani del Pescarese, in cui poco prima di Natale è stato registrato il focolaio di Coronavirus con il contagio che ha raggiunto una quarantina di persone fra ospiti e personale, le non conformità hanno interessato altre tre case di riposo in Abruzzo, una nel teramano e due nel chietino. Esattamente la metà dello otto strutture ispezionate su tutto il territorio regionale dai Nas durante le festività, con l’obiettivo di assicurare la corretta erogazione dei servizi di cura ed assistenza a tutela delle persone indifese, in un periodo in cui si rileva un aumento della domanda di ospitalità nelle strutture ricettive, a cui non sempre corrisponde il mantenimento del livello assistenziale, sia in termini di numero di operatori (anche connesso con il godimento di ferie), che di qualità del servizio fornito.

«Accertamenti condotti presso due strutture assistenziale in Abruzzo hanno evidenziato gravi violazioni commesse dai gestori – hanno spiegato fonto investigative - anche riconducibili all’abbandono a sé stesse persone bisognose di assistenza ed aver favorito, per colpa, il contagio del virus Covid-19, determinando il decesso di diverse persone anziane, peraltro ospitate in numero superiore a quello consentito».

 

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Il Messaggero