Coronavirus, un morto per la variante brasiliana in provincia di Chieti

Coronavirus, un morto per la variante brasiliana in provincia di Chieti
«L'età media delle persone ricoverate in ospedale si è abbassata. Vediamo tante persone giovani con sintomi importanti che necessitano di ventilazione...

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«L'età media delle persone ricoverate in ospedale si è abbassata. Vediamo tante persone giovani con sintomi importanti che necessitano di ventilazione assistita. Ci sono anche 30enni in terapia intensiva. Tutto


questo è frutto della circolazione diffusa della variante inglese, che si sta dimostrando più aggressiva». Lo afferma il referente per le emergenze della Regione Abruzzo, Alberto Albani, a capo della task force sul coronavirus, a proposito dell'attuale situazione.


La variante inglese, infatti, sta circolando rapidamente tra le province di Pescara e Chieti e, in particolare, nell'area metropolitana. È responsabile, secondo le stime, del 70% dei contagi del Pescarese, percentuale che scende al 60% se si considera anche il Chietino. Le due province, proprio a causa dei numeri in rapida crescita, sono in zona rossa dallo scorso 14 febbraio.


Proprio per discutere della questione varianti, nel pomeriggio di ieri si è riunito il Gruppo tecnico scientifico regionale. Il problema non è solo quella inglese: si sono registrati i primi casi dovuti alla variante brasiliana - in un caso c'è stato il decesso di un paziente, nel Chietino - e si lavora per escludere la presenza di quella sudafricana. Si valuta, tra l'altro, di istituire la zona rossa in alcuni comuni interessatida focolai. «Siamo in una fase molto delicata - afferma il direttore del dipartimento Sanità della Regione, Claudio D'Amario - In questo momento le analisi epidemiologiche sono molto importanti. Attendiamo per domattina ulteriori elementi
dalle Asl».

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Il Messaggero