Campeggi e villaggi turistici, meno posti: «Perderemo il 70 per cento del fatturato»

Campeggi e villaggi turistici, meno posti: «Perderemo il 70 per cento del fatturato»
Un settore che rischia di perdere  il 70 per cento del fatturato. Che estate sarà, quella del coronavirus nei camping e nei villaggi turistici di Teramo? Ogni giorno...

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Un settore che rischia di perdere  il 70 per cento del fatturato. Che estate sarà, quella del coronavirus nei camping e nei villaggi turistici di Teramo? Ogni giorno che passa la domanda si fa sempre più pressante e la sensazione di un conto alla rovescia sta mettendo in affanno tutto il settore turistico. Operatori, associazioni e consumatori, molti dei quali hanno già una prenotazione aperta e un biglietto nominativo nel cassetto. Ma se la strada verso le vacanze si sta facendo sempre più impervia, stretta da ogni lato da ingerenze economiche e questioni di sanità pubblica, c’è un settore che sembra non essere quasi considerato nel dibattito pubblico, quello dei campeggi e villaggi. Le imprese dell’open air in Abruzzo sono 81, di queste 41 nella provincia di Teramo. L’offerta di ricettività regionale a pieno regime è di 1 milione e 535 mila persone come totale delle presenze, 181 mila sono gli arrivi, per un indotto calcolato nel 2019 di 130 milioni di euro. La provincia teramana ne fa da padrona con circa l’80% dell’intero fatturato.


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Certo, campeggiare in tenda o in roulotte all’aria aperta in piazzole ben distanziate sembra la panacea in tempi di pandemia, ma i dubbi della comunità dei campeggiatori e degli operatori non sono ancora stati del tutto chiariti da un decreto governativo che in piena Fase 2 molti stanno aspettando e che si spera in via di definizione. Parla Ivano Ortelli, responsabile regionale della Faita Federcamping Abruzzo e gestore del camping Surabaja a Roseto: «Le linee guida nazionali sono alquanto farraginose e quelle regionali sono arrivate pochi giorni fa. Precisamente il 16 maggio con l’ordinanza numero 62, che ci impone per via del distanziamento sociale di diminuire le piazzole e ampliare la loro superficie, lasciare un terreno libero di due metri tra una piazzola e l’altra. Come conseguenza possiamo ospitare meno persone. Inoltre, va garantita giornalmente la regolare pulizia e sanificazione del campeggio sia all’interno che all’esterno. Per questo motivo riapriremo tutti dopo il 15 giugno. Ci siamo dovuti adeguare e le riaperture sono state tutte posticipate perdendo completamente le presenze straniere di maggio e giugno. Inoltre dobbiamo fare i conti con le riaperture delle regioni. In zona lavoriamo soprattutto con un turismo che viene dal nord Italia. Proprio con le regioni più colpite dal Covid-19. Lavorare solo con gli abruzzesi sarebbe impossibile, la nostra regione conta meno di un milione e mezzo di abitanti, quanto Milano centro».

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«Se tutto andrà bene – conclude Ortelli – probabilmente fattureremo tra il 30 e il 40% rispetto allo scorso anno. Questa estate sarà così». Più ottimista Bruno Ciutti, titolare del villaggio turistico Lido D’Abruzzo che ha una superfice di 68.000 mq. «Riapriremo il 18 giugno. Abbiamo già un centinaio di prenotati. Certo gli anni passati in questo periodo eravamo pieni al 90%. Comunque, la cosa non mi preoccupa, sono sicuro di riempire il villaggio a luglio e agosto».
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Il Messaggero