Un settore che rischia di perdere il 70 per cento del fatturato. Che estate sarà, quella del coronavirus nei camping e nei villaggi turistici di Teramo? Ogni giorno...
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Certo, campeggiare in tenda o in roulotte all’aria aperta in piazzole ben distanziate sembra la panacea in tempi di pandemia, ma i dubbi della comunità dei campeggiatori e degli operatori non sono ancora stati del tutto chiariti da un decreto governativo che in piena Fase 2 molti stanno aspettando e che si spera in via di definizione. Parla Ivano Ortelli, responsabile regionale della Faita Federcamping Abruzzo e gestore del camping Surabaja a Roseto: «Le linee guida nazionali sono alquanto farraginose e quelle regionali sono arrivate pochi giorni fa. Precisamente il 16 maggio con l’ordinanza numero 62, che ci impone per via del distanziamento sociale di diminuire le piazzole e ampliare la loro superficie, lasciare un terreno libero di due metri tra una piazzola e l’altra. Come conseguenza possiamo ospitare meno persone. Inoltre, va garantita giornalmente la regolare pulizia e sanificazione del campeggio sia all’interno che all’esterno. Per questo motivo riapriremo tutti dopo il 15 giugno. Ci siamo dovuti adeguare e le riaperture sono state tutte posticipate perdendo completamente le presenze straniere di maggio e giugno. Inoltre dobbiamo fare i conti con le riaperture delle regioni. In zona lavoriamo soprattutto con un turismo che viene dal nord Italia. Proprio con le regioni più colpite dal Covid-19. Lavorare solo con gli abruzzesi sarebbe impossibile, la nostra regione conta meno di un milione e mezzo di abitanti, quanto Milano centro».
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«Se tutto andrà bene – conclude Ortelli – probabilmente fattureremo tra il 30 e il 40% rispetto allo scorso anno. Questa estate sarà così». Più ottimista Bruno Ciutti, titolare del villaggio turistico Lido D’Abruzzo che ha una superfice di 68.000 mq. «Riapriremo il 18 giugno. Abbiamo già un centinaio di prenotati. Certo gli anni passati in questo periodo eravamo pieni al 90%. Comunque, la cosa non mi preoccupa, sono sicuro di riempire il villaggio a luglio e agosto».
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Il Messaggero