Coronavirus, casi sospetti a Chieti e Pescara: i test sono negativi

Coronavirus, casi sospetti a Chieti e Pescara: i test sono negativi
Coronavirus, altri due casi sospetti in Abruzzo. Ma i test, arrivati in mattinata, sono negativi. La situazione, per ora, è sotto controllo: al momento non c’è...

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Coronavirus, altri due casi sospetti in Abruzzo. Ma i test, arrivati in mattinata, sono negativi. La situazione, per ora, è sotto controllo: al momento non c’è alcun caso di contagio. La vigilanza, in questi giorni difficili per il Paese, resta in ogni caso altissima. La concentrazione è rivolta in particolare a chi ha avuto legami con il focolaio di contagi che è esploso nel Lodigiano. Tre persone in tutto, tra cui il sessantenne che, per mezzo del suo medico di base, ha fatto sapere di avere avuto contatti con il “paziente 1”, il 38enne ricoverato in gravi, ma stabili, condizioni. L’uomo, rientrato da Codogno, è stato posto in isolamento domiciliario fiduciario, continua ad essere asintomatico e in ottime condizioni. Non è stato sottoposto a test.


Ci sono poi gli altri due pazienti, già ricoverati con problemi respiratori (uno a Chieti e uno a Pescara), che questa mattina sono risultati negativi. Per il resto, in un clima di fake news e segnalazioni errate (e psicosi dilagante: in tanti ieri hanno girato con la mascherina anche in assenza di casi conclamati), ieri mattina si è tenuto un vertice operativo, convocato dal governatore Marco Marsilio e dall’assessore Nicoletta Verì, alla luce del decreto d'emergenza varato dal Consiglio dei Ministri. Sono stati stabiliti dei protocolli operativi. Per coloro che provengono dalle aree del Nord Italia non rientranti nelle “zone rosse”, si distinguono due tipologie di casi: gli asintomatici che non hanno avuto contatti significativi con persone a rischio non vengono presi in carico; per coloro che accusano invece stati febbrili o altre sintomatologie, si dovrà informare l’Asl, sistematicamente. Per coloro - sempre asintomatici - che hanno avuto invece contatti significativi, c'è l'obbligo dell'isolamento fiduciario domiciliare con l’Asl che monitorerà la situazione.


«E' importante - commenta l'assessore Verì - coniugare l'esigenza di non sottovalutare casi potenziali con la necessità di operare un filtro su criteri ben precisi». Per questo non bisogna affollare ma gli ospedali, ma contattare i medici di base. Nei prossimi giorni aumenterà l’approvvigionamento dei dispositivi di sicurezza e ci saranno delle assunzioni straordinarie aggiuntive di personale. La Regione è pronta a vietare le gite scolastiche. Anci e Assofarm ieri si sono dette pronte a operare in particolare per il reperimento dei dispositivi di protezione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero