Coronavirus Abruzzo, presidente Confindustria: «La crisi durerà fino a dicembre 2021»

Coronavirus Abruzzo, presidente Confindustria: «La crisi durerà fino a dicembre 2021»
Quale sarà l'impatto del Coronavirus sull'economia abruzzese? Marco Fracassi, presidente di Confindustria Abruzzo, cita alcune elaborazioni del Centro Studi...

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Quale sarà l'impatto del Coronavirus sull'economia abruzzese? Marco Fracassi, presidente di Confindustria Abruzzo, cita alcune elaborazioni del Centro Studi dell'associazione che porta a numeri da brivido sulle conseguenze della crisi: «Secondo lo scenario più pessimistico, la crisi durerà fino al dicembre 2021. Occorreranno dunque 6 mesi per tornare alla normalità a causa del completo isolamento dei paesi dell'Unione europea. In Italia sarebbero 641 i miliardi di ricavi persi dalle aziende in questo biennio. In Abruzzo – spiega Fracassi - la cifra stimata oscilla tra i 4 e i 9miliardi. I settori più colpiti sarebbero il Turismo, con una perdita del 70% dei ricavi nel 2020 rispetto al 2019 e i Trasporti, con una perdita superiore al 50%. Naturalmente – osserva il presidente di Confindustria – solo più avanti sarà possibile quantificare i danni reali provocati dall'emergenza».


Poi ci sono i sindacati. Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm anche per la giornata di oggi, come già avvenuto ieri, sollecitano tutte le imprese a fermarsi in attesa di avere chiarimenti sull'ultimo decreto emanato dalla Presidenza del Consiglio: «Riteniamo - dicono le tre organizzazioni di categoria - che le aziende debbano agire per mettere in sicurezza gli impianti ed eventualmente prepararsi al fermo produttivo». La minaccia è di rispondere con lo sciopero in caso di indisponibilità a queste richieste. Garantire protezione alle categorie che non si fermano, per scongiurare il rischio contagio, è anche la richiesta che arriva dal segretario generale della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri. E l'elenco è lungo. Si parte dal personale sanitario: medici, infermieri, ausiliari, per proseguire con gli addetti dei supermercati, ditte di pulizia, mense ospedaliere, riders, autisti del trasporto pubblico locale, operai della filiera alimentare e farmaceutica, addetti ai dispositivi di protezione individuale, forze dell'ordine e polizia locale, giornalisti, operatori postali e bancari, operatori delle reti digitali, operatori ecologici e tanti altri.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero