Come accade ormai già da qualche giorno, alle roboanti cifre sull’aumento dei casi positivi di coronavirus in Abruzzo non corrisponde uno stress proporzionale...
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Secondo gli esperti l’effetto possibile di questa curva, che andrà confermato nei prossimi giorni, è che possa ritardare l’avvio della discesa che molte stime prevedevano per fine marzo. Si dovrebbe arrivare, secondo gli ultimi modelli, alla prima decade di aprile. L’indicazione del Crea, il comitato regionale emergenza-urgenza, è di alzare il livello dell’allarme da 3 a 4, ovvero al massimo. Cosa che comporta una serie di protocolli molto stringenti nel reperimento di posti e attrezzature (già in corso). I posti occupati in terapia intensiva ieri sono scesi da 72 a 68, lasciando ancora libera una buona fetta di disponibilità. Purtroppo si mantiene costante il trend dei decessi, aumentati di altre dodici unità e arrivati ormai a quota 88: gli ultimi sono un 82enne di Lanciano, un 69enne di Pineto, un 50enne, un 61enne e un 89enne di Castiglione Messer Raimondo, un 77enne di Bellante, un 64enne e un 71enne di Pescara, un 63enne e un 64enne di Penne, un 82enne di Balsorano, un 71enne di Archi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero