Chieti, coltivava marijuana per curarsi: il pianista malato ai domiciliari

Chieti, coltivava marijuana per curarsi: il pianista malato ai domiciliari
CHIETI Domiciliari a Fabrizio Pellegrini, il pianista di 47 anni malato di fibromialgia e finito in carcere a Chieti per aver coltivato piante di cannabis per curarsi. Ad...

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CHIETI Domiciliari a Fabrizio Pellegrini, il pianista di 47 anni malato di fibromialgia e finito in carcere a Chieti per aver coltivato piante di cannabis per curarsi. Ad annunciare il provvedimento l'avv. Vincenzo Di Nanna segretario di Amnistia, Giustizia e Libertà Abruzzi e difensore di Pellegrini insieme all'avv. Giuseppe Rossodivita, segretario

del Comitato Radicale per la Giustizia Piero Calamandrei. Per Pellegrini c'è stata una vasta mobilitazione fino all'annuncio di verifiche da parte del ministro Orlando.

L'avvocato Di Nanna è entrato da poco nel carcere di Chieti per tutti gli adempimenti formali; l'uscita di Pellegrini dalla struttura dovrebbe avvenire nelle  prossime ore. «Salutiamo con soddisfazione l'accoglimento del ricorso e la disposta scarcerazione: un provvedimento che gli salva la vita», commenta il legale. «I vistosi ematomi e gli altri insostenibili sintomi che si sono manifestati in seguito all'interruzione della terapia - aggiunge - hanno reso l'uscita dal carcere un passo obbligato non solo dal punto di vista legale, ma anche umano. Una necessità che è stata colta con prontezza e sensibilità dal magistrato di sorveglianza Maria Rosaria Parruti. La magistratura ha saputo riconoscere la gravità della situazione e intervenire nel modo più adeguato: ma fino a quando sarà la giustizia a dover riparare all'inadeguatezza della politica?», si chiede Di Nanna parlando di «un caso emblematico delle contraddizioni del proibizionismo e dell'attuale quadro legislativo». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero