Palazzo de’ Mayo chiude i battenti dopo la mazzata del Salva-banche

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CHIETI - Il portone è serrato in largo Martiri, accanto alla Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti. Da martedì...

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CHIETI - Il portone è serrato in largo Martiri, accanto alla Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti.


Da martedì scorso Palazzo de' Mayo è chiuso al pubblico: chiuse la biblioteca d'arte e la sezione ragazzi, chiuso il Museo con la collezione d'arte della Fondazione Carichieti e della Cassa di Risparmio. Salvi solo alcuni dei pochi appuntamenti programmati, come la presentazione del libro in dialetto di Ernani Catena, svoltasi ieri pomeriggio nella sala Capozucco, al secondo piano del Museo. Chissà quando si potrà tornare ad ammirare a cuor leggero quella straordinaria collezione di opere d'arte firmate da Giovanni Fattori, Barbella, Cascella e, ancora, Aligi Sassu, Josè Ortega e decine di altri autori nel Museo che era diventato il fiore all'occhiello della città.

TUTTO IN STAND BY
In largo Martiri al momento nessuno sa dire se e quando lo scrigno d'arte della Fondazione CariChieti riaprirà regolarmente, Di Frischia e il Cda non parlano: «La situazione è in evoluzione» è tutto quello che si riesce a strappare. L'unico dato certo è che il capitale della Fondazione è stato azzerato all'indomani del decreto "salva-banche" del consiglio dei ministri che ha trasformato la CariChieti in Nuova CariChieti Spa e che senza più dividendi l'attività si è bloccata. Il decreto legge, inserito in un maxi-emendamento alla legge di stabilità, potrebbe essere trattato in Parlamento oggi stesso. Si parla di possibili misure di salvataggio per azionisti e obbligazionisti ma nessuno conosce il merito e, soprattutto, i termini. Si dirà che la priorità in questo momento è salvaguardare i diritti degli obbligazionisti, ma che l'effetto boomerang del dopo CariChieti abbia colpito e rischi di affondare uno dei luoghi simbolo della cosiddetta "città della cultura" a questo punto è possibile, se non probabile. Palazzo de' Mayo in tre anni era diventato un punto di riferimento per gli amanti dell'arte .

IL NUMERO DI AVVENTORI
Ultimamente il numero degli avventori era sceso e anche la biblioteca, che oltre alla consultazione di volumi e riviste, dal martedì al venerdì permetteva di usufruire di una silenziosa aula con il wi-fi, non era mai troppo affollata. Agli iscritti martedì la Fondazione ha inviato un'e-mail per far sapere che la struttura è "temporaneamente chiusa al pubblico", precisando che provvederà a comunicare la data di riapertura. Sul Museo invece fino a ieri non c'erano comunicazioni ufficiali.


Se gli uffici amministrativi continuano a lavorare, gli operatori museali, che non erano assunti - più di una decina di giovani professionisti laureati e specializzati - hanno saputo tramite un rapido passaparola di non doversi più presentare fino a nuova comunicazione. Già un anno fa, dopo il commissariamento della CariChieti, gli stessi si erano visti ridimensionare l'impegno con la decisione di tenere aperte le mostre solamente dal venerdì alla domenica. E’ evidente che senza entrate, e - anzi - con un mutuo anche da pagare (di 6 milioni di euro), i costi di gestione stiano iniziando a pesare. Se l'auspicio è che si tratti di una situazione momentanea, la sensazione che si prova davanti al portone del Palazzo è un'altra. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero