Chieti, palazzi a rischio crollo: il sindaco vuole l’aiuto della Protezione civile

Il Comune dovrà abbattere gli edifici “Miravalle A e B” lungo via don Minzoni

Chieti, palazzi a rischio crollo: il sindaco vuole l’aiuto della Protezione civile
La parola d’ordine è stringere i tempi e, soprattutto, intervenire per evitare situazioni di pericolo. Fra maggio e giugno prossimi il sindaco Diego Ferrara è...

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La parola d’ordine è stringere i tempi e, soprattutto, intervenire per evitare situazioni di pericolo. Fra maggio e giugno prossimi il sindaco Diego Ferrara è intenzionato a predisporre l’ordinanza di abbattimento dei condomini Miravalle A e Miravalle B in via don Minzoni, evacuati due anni fa a causa delle lesioni importanti dovute al dissesto idrogeologico. I due palazzi si sono inclinati e nessuno vuole rischiare che un eventuale crollo possa ricadere sugli edifici sottostanti. Con l’ordinanza, il Comune avvierà di fatto la procedura per l’intervento di demolizione, rimozione e smaltimento dei detriti, e di messa in sicurezza delle aree, diventando stazione appaltante per ambo i condomini, e in questo modo non graverà nessuna spesa graverà sui proprietari degli appartamenti.

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Il piano

Naturalmente oltre alla necessità di agire in tempi brevi, c’è quella di reperire i soldi dal momento che occorrono almeno 600 mila euro. Ferrara, al netto della massima collaborazione con la struttura regionale, per accorciare la filiera istituzionale, nei prossimi giorni chiederà un incontro direttamente a Fabrizio Curcio, capo del dipartimento nazionale di Protezione Civile: l’obiettivo è avere da Curcio certezza di risorse economiche e dunque la possibilità di operare sul campo, senza incognite. Nel frattempo i riflettori restano accesi sul condominio Bella Dormiente, l’ultimo (in ordine di tempo) ad essere interdetto in via don Minzoni nello scorso fine settimana. Ieri un paio di famiglie hanno lasciato lo stabile, mentre su whatsapp proprietari e inquilini si “scambiano” la modulistica da riempire per ottenere il contributo di autonoma sistemazione. Tuttavia, a tutt’oggi nessuno ha ricevuto la notifica formale dell’ordinanza e così, nell’attesa, chi non sa dove andare resta nella propria abitazione.

Soluzioni

Ad oggi, tuttavia, sono disponibili tre alloggi di proprietà dell’Ater, quattro del Comune nell’ambito dell’emergenza abitativa, e dieci stanze d’albergo ovvero otto doppie e due triple. Il Comune ha un milione di euro proprio per l’autonoma sistema. L’intera zona di Santa Maria segue con grande attenzione l’evoluzione della problematica causata dal dissesto idrogeologico. L’omonimo Comitato cittadino a breve avrà un incontro in Comune per fare il punto sullo stato dei finanziamenti. Nelle more il Comitato presieduto da Ettore D’Orazio sta procedendo con il piano di fattibilità per la delocalizzazione di alcuni edifici nell’area del Tricalle, un piano che, oltre all’aspetto urbanistico, dovrà prevedere anche il reperimento di soldi per costruire ex novo i palazzi. Il tutto sicuramente in una prospettiva non di breve termine.

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Il Messaggero