Chieti, morto il primario Giovanni Davì: era un luminare della medicina

Chieti, morto il primario Giovanni Davì: era un luminare della medicina
Sanità teatina e mondo accademico abruzzese in lutto. È morto il professor Giovanni Davì, 69 anni, primario della Clinica medica dell’ospedale...

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Sanità teatina e mondo accademico abruzzese in lutto. È morto il professor Giovanni Davì, 69 anni, primario della Clinica medica dell’ospedale Santissima Annunziata e docente all’università d’Annunzio. Il noto e stimato medico, originario di Palermo, è deceduto venerdì sera al policlinico di Chieti, dove era ricoverato da tempo per una grave malattia.


«È una notizia terribile per tutto l’ateneo - dice il rettore Sergio Caputi -. Siamo vicini alla famiglia in un momento di così grande dolore. Il professor Davì è stato componente del Senato accademico: ha dedicato molto tempo e lavoro alla nostra università ed è stato uno dei più attivi ricercatori del Cesi, il Centro studi sull’invecchiamento».

Dopo aver conseguito la maturità classica, Davì si è laureato con lode in Medicina e chirurgia nel 1973 all’università di Palermo, dove si è poi specializzato in malattie dell’apparato digerente e dell’apparato cardiovascolare. Dopo aver iniziato l’attività ospedaliera nella sua città d’origine, è arrivato in Abruzzo nel 1988: è durata dieci anni la collaborazione clinica agli istituti di Clinica medica e Patologia medica di Chieti. Dal 1998 al 2011 è stato direttore del Servizio di prevenzione e cura delle malattie emorragiche e trombotiche dell’ospedale di Pescara. Successivamente è tornato al Santissima Annunziata, dove è stato nominato direttore della Clinica medica, oltre che vicepresidente del comitato etico della Asl Lanciano Vasto Chieti.

Professore ordinario di Medicina interna, dal settembre del 2013 all’ottobre del 2015 è stato componente del Senato accademico della d’Annunzio. Membro di numerose e importanti società scientifiche, è stato autore di oltre 300 pubblicazioni scientifiche. Fin da ieri mattina in tanti, soprattutto docenti universitari e medici degli ospedali abruzzesi, hanno raggiunto la camera ardente allestita all’obitorio dell’ospedale. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero