Scoperti due prestanome con 70 auto: prendevano anche il reddito di cittadinanza

Scoperti due prestanome con 70 auto: prendevano anche il reddito di cittadinanza
Col reddito di cittadinanza avevano già incassato 35 mila euro, ma avevano intestati e nella disponibilità 70 auto le quali sono state utilizzate anche per...

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Col reddito di cittadinanza avevano già incassato 35 mila euro, ma avevano intestati e nella disponibilità 70 auto le quali sono state utilizzate anche per perpetrare rapine, furti e spaccio di droga in Campania e Puglia. La Guardia di Finanza di Chieti ha infatti denunciato due persone, originari della Campania, per i reati di falso in atto pubblico e truffa aggravata ai danni dello Stato per indebita percezione del reddito di cittadinanza. Nel mirino della procura di Lanciano, in provincia di Chieti, sono finiti il commerciante di auto G.B., 65 anni, di Casoli, e un congiunto prestanome, F.D., 70 anni, di Orsogna. Ad operare sono state le Fiamme gialle di Lanciano, dirette dal capitano Domenico Siravo, che al termine di complesse indagini hanno accertato l’esistenza di una vera e propria attività imprenditoriale nel settore del commercio di autovetture, totalmente abusiva. Molti dei veicoli sono risultati essere nella disponibilità di soggetti pluripregiudicati.

 

Nel corso della perquisizione sono state rinvenute anche 40 carte di circolazione. I militari hanno provveduto a notificare al Pra e alla Motorizzazione civile il blocco anagrafico, emesso dalla Procura, finalizzato alla cancellazione d’ufficio dei 70 veicoli intestati al prestanome e alla limitazione delle eventuali future operazioni di acquisto e vendita. Qualora venissero individuate le autovetture nei confronti di chi ne avrà la disponibilità, queste verranno sequestrate e radiate dal pubblico registro automobilistico. Durante l’indagine è stato anche scoperto che, sia l’evasore totale che il prestanome intestatario delle auto, percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza con danno per l’Erario di oltre 35 mila euro. Illecito segnalato pure all’Inps per la revoca del beneficio e il recupero delle somme non dovute.


Per il comandante provinciale, il colonnello Michele Iadarola: «Ora ci saranno controlli amministrativi volti al recupero delle somme non pagate a titolo di bollo, Imposta provinciale di trascrizione e marche da bollo, nonché al recupero della materia imponibile sottratta a tassazione a seguito dell’attività commerciale abusivamente esercitata. L’evasione fiscale costituisce un grave ostacolo allo sviluppo economico perché distorce la concorrenza e l’allocazione delle risorse, mina il rapporto di fiducia tra cittadini e Stato e penalizza l’equità, sottraendo spazi di intervento a favore delle fasce sociali più deboli. Da qui l’importanza dell’azione chirurgica svolta contro gli evasori totali e i frodatori». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero