Trovato morto nel letto d'ospedale con una siringa accanto: inchiesta sul decesso di un 40enne

Trovato morto nel letto d'ospedale con una siringa accanto: inchiesta sul decesso di un 40enne
In che modo è riuscito a procurarsi il farmaco per uso orale che si sarebbe iniettato endovena mentre era ricoverato nel reparto di terapia Intensiva cardiologica...

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In che modo è riuscito a procurarsi il farmaco per uso orale che si sarebbe iniettato endovena mentre era ricoverato nel reparto di terapia Intensiva cardiologica dell’ospedale di Chieti, dove era ricoverato per le conseguenze di un trauma cranico, è quanto dovrà accertare l’inchiesta aperta dalla procura della Repubblica di Chieti sulla morte di D. P., 42 anni di Chieti. L’uomo è stato rinvenuto privo di vita nel suo letto della stanza d’ospedale con una siringa accanto. Si ipotizza che l’uomo si sia iniettato per endovena un medicinale per uso orale (forse farmaci legati alla sua malattia) dopo averlo sminuzzato. Sull’episodio stanno indagando i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Chieti.

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Il pubblico ministero Marika Ponziani, intanto, ha bloccato i funerali, che i familiari avevano già fissato, in attesa di disporre l’esame autoptico. L'uomo era ricoverato da un paio di giorni in terapia intensiva cardiochirurgica. Alle prime ore di mercoledì è stato trovato esanime dal personale in servizio. Sono subito scattati i soccorsi nel tentativo, purtroppo risultato vano, di rianimarlo. La presenza di una siringa accanto al corpo ha subito indotto i medici ad avvisare i carabinieri del 112 che hanno eseguito un primo sopralluogo sequestrando la siringa per analizzarla. C’è soprattutto da chiarire se quella siringa sia stata utilizzata dall’uomo e come quest’ultimo sia venuto in possesso del farmaco che si sarebbe iniettato in vena.
 

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Il Messaggero