Evasione da 2 milioni nel centro estetico e dipendenti non in regola: blitz della Finanza

Maxi evasione di 2 milioni in centro estetico di Chieti: blitz della Finanza
I finanzieri della Sezione Tutela Economia del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Chieti, diretti dal tenente colonnello Giuseppe Pastorelli,...

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I finanzieri della Sezione Tutela Economia del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Chieti, diretti dal tenente colonnello Giuseppe Pastorelli, hanno concluso un’indagine nei confronti di una cooperativa di lavoro proprietaria di un centro estetico a San Giovanni Teatino e di un salone per parrucchieri a Chieti Scalo scoprendo un’ vasione fiscale di oltre 2 milioni di euro e una significativa evasione contributiva che è stata segnalata all’Inps di Chieti.

 

Due persone, un uomo e una donna, legali rappresentanti di altrettante società coinvolte, sono stati denunciati per indebita percezione di erogazioni pubbliche, autoriciclaggio e riciclaggio e sono stati destinatari di sequestri, anche per equivalente, di 25 mila euro e di quota parte di un immobile del valore di circa 67 mila euro. Al rappresentante legale della cooperativa sono state applicati l’obbligo di dimora e l’interdizione per 12 mesi, disposta dal gip del Tribunale di Chieti Andrea Di Bernardino, dall’esercizio di attività imprenditoriali. L’inchiesta, coordinata dal pm di Chieti Giuseppe Falasca e svolta anche nel periodo di emergenza sanitaria da Covid 19, è durata oltre un anno. La cooperativa nell’ultimo triennio ha impiegato 52 lavoratori, dei quali 24 in nero e 28 irregolari con le qualifiche di parrucchieri, estetista e addetti alla reception, non versando i contributi erariali, previdenziali ed assicurativi. Tra i lavoratori impiegati due percepivano l’indennità di disoccupazione e sono stati segnalati all’Inps per il recupero delle somme indebitamente percepite. A carico della cooperativa sono state contestate violazioni per circa 180.000 euro in materia di lavoro e legislazione sociale.

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Il Messaggero