Cattura dei cinghiali, operazione top secret a Teramo per paura degli ambientalisti. Di Silvestre: ​«Fate presto»

Dal Comune bocche cucite sulle tempistiche e sull’installazione delle gabbie​ di cattura

Cattura dei cinghiali, operazione top secret a Teramo per paura degli ambientalisti. Di Silvestre: «Fate presto»
Trappole per cinghiali: dopo la firma del protocollo d’intesa tra Comune e Asl di Teramo per la gestione degli ungulati sono top secret i luoghi di posizionamento. Le...

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Trappole per cinghiali: dopo la firma del protocollo d’intesa tra Comune e Asl di Teramo per la gestione degli ungulati sono top secret i luoghi di posizionamento. Le attività operative da mettere in campo per la collocazione dei chiusini di cattura e il recupero degli animali ancora non sono pronte e dal Comune bocche cucite sulle tempistiche e sull’installazione delle gabbie di cattura. Si pensa a fine mese, ma ancora non vi sono certezze. «Dopo le polemiche con i gruppi animalisti c’è la seria possibilità che le operazioni possano essere boicottate», dice l’assessora Pina Ciammariconi anche se tutta l’attività tecnica è affidata al vigile ecologico Vincenzo Calvarese.

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LA PULIZIA

Ma dalla Asl fanno sapere che il protocollo è lungi dal partire. «Il problema per quel che ci è dato da sapere ci sembra contenuto al momento - spiega il direttore del servizio di sanità animale della Asl, Enzino De Febis - Il Comune di Teramo del resto sotto nostro consiglio ha provveduto a rimuovere le cause che portavano gli ungulati ad avvicinarsi alle aree urbanizzate e comunque a scendere a valle, grazie alla migliore pulizia dei luoghi, eliminando i rifiuti». Dunque per il direttore De Febis se non ci sarà bisogno non partirà l’attività di contenimento tramite l’utilizzo delle gabbie. «Non è certo un nostro divertimento. Il Comune sta seguendo anche i pareti dell’Ispra per il controllo degli animali ammalati che non possono essere inseriti nuovamente nel territorio». Se e quando sarà attivo il protocollo ciascun ente avrà il proprio compito. «Come Asl ci limitiamo ad assegnare il codice identificato per ogni gabbia - ha aggiunto De Febis - e ci occuperemo della certificazione degli spostamenti, perché ogni gabbia avrà le sue coordinate geografiche. Il Comune dovrà pensare al posizionamento scegliendo i luoghi dove collocare le trappole fornite dall’Ente Parco. Ovvio che effettueremo un sopralluogo per attestare la salubrità dell’animale dopo la cattura. Il ruolo del servizio veterinario interesserà tutta la parte relativa al benessere animali nelle varie fasi».

L’ALLARME

Tra le aree collinari di Teramo dove insiste l’invasione dei cinghiali c’è sicuramente il quartiere di Colleparco. «La situazione è tragica - racconta il presidente del Comitato di quartiere, Piero Di Silvestre - girano una ventina di esemplari tuttora. Abbiamo anche interpellato il prefetto. È pericolosissimo abitare in questo quartiere, i cinghiali girano di giorno anche nel parco giochi dei bambini. Inoltre vanno a rovistare nei secchi dell’immondizia. Io spero che questo protocollo parta al più presto, ma ne dubito perché vedo l’amministrazione assente. Gli animalisti? Non esiste che si aprono tavoli con loro. Dobbiamo forse aspettare che ci scappi il morto? Mio figlio è finito fuori strada addirittura per evitare di finire addosso ai cinghiali». A Colleparco il problema è iniziato circa due anni fa. «Ma è lungi dall’essere risolto - ha detto ancora Di Silvestre - ben 12 esemplari li ho visti personalmente attraversare la strada due giorni fa. Noi residenti siamo esausti e arrabbiati».

 

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Il Messaggero