Perde la casa nel sisma e il Comune gli intima di pagare gli affitti: aquilano vince ricorso

Perde la casa nel sisma e il Comune gli intima di pagare gli affitti: aquilano vince ricorso
L'AQUILA - Perde la sua casa di proprietà a seguito del sisma del 6 aprile 2009 e per questo vive da 12 anni in un Progetto Case, ma per il Comune deve comunque...

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L'AQUILA - Perde la sua casa di proprietà a seguito del sisma del 6 aprile 2009 e per questo vive da 12 anni in un Progetto Case, ma per il Comune deve comunque pagare il canone di locazione.

La vicenda, che vede protagonista un cinquantenne aquilano, è finita in Tribunale e si è risolta con l'accoglimento della domanda dell'uomo e la condanna del Comune alla restituzione delle somme versate e al pagamento delle spese di lite.

L'aquilano, rimasto senza la propria abitazione a seguito della grave inagibilità determinata dagli eventi sismici del 2009, ha scelto di beneficiare dell'alloggio nel Progetto Case in attesa della riconsegna della propria casa.

Fino al 2013 l'alloggio gli era stato regolarmente concesso gratuitamente, ma nel 2018 la vicenda si complica: inaspettatamente il Comune gli ha intimato il pagamento del canone di locazione sia per gli anni pregressi, sia per il futuro, contabilizzando una somma di oltre 10 mila euro, a cui in giudizio ha sommato una cifra ulteriore di pari importo a titolo di risarcimento del danno, per un totale di circa 20 mila euro.

Il tutto nonostante lo stesso Comune avesse previsto nel 2015 l'esonero del pagamento del canone di locazione per i proprietari di case, abitate alla data del sisma, ponendo a loro carico solo i costi delle spese di ordinaria manutenzione definiti come canone di compartecipazione. L'aquilano è stato difeso dal legale Mario Lepidi, avvocato amministrativista.

«Con la sentenza è stata posta la parola fine ad un'annosa e spinosissima vicenda che potrebbe aver interessato molti cittadini aquilani che, nonostante il possesso dei requisiti, potrebbero aver scelto la via della tacita accettazione del canone rateizzando il presunto arretrato - ha commentato l'avvocato - Pertanto il ricorrente potrà continuare ad usufruire gratuitamente dell'alloggio sino alla riconsegna del proprio immobile».

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Il Messaggero