È «insostenibile» il traffico sulla fascia adriatica, dove da giorni i mezzi pesanti sono dirottati sulla statale 16 per la chiusura ai Tir del tratto di A14...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
sicurezza. Protestano così in una nota le associazioni dell'autotrasporto merci Confartigianato Trasporti, Fita-Cna e Conftrasporto-Confcommercio di tre regioni (Puglia, Marche e Abruzzo), minacciando «una eventuale manifestazione dei Tir» e precisando che «sono circa 4.000 al giorno i mezzi pesanti costretti a passare sulla statale Adriatica anziché percorrere l'autostrada».
Chiedono «l'intervento del Governo e del Ministero dei Trasporti», riservandosi di decidere «tempi e
luoghi» della contestazione. Questa interdizione, spiegano, «si sovrappone alle altre restrizioni su diversi viadotti dell'A14 nel tratto abruzzese-marchigiano - precisano gli autotrasportatori - oltre alla chiusura del casello di Roseto degli Abruzzi. In seguito al rigetto da parte della procura di Avellino delle tre istanze
presentate dalla società Autostrade per l'Italia, la situazione è diventata disastrosa. Ad oggi, le imprese di autotrasporto non sono più in grado di programmare i propri viaggi, di rispettare i tempi di consegna e, se dovesse permanere questa situazione, le imprese saranno costrette a passare dalla tariffa kilometrica
alla tariffa oraria secondo i tempi di percorrenza: per effettuare un trasporto che prima richiedeva 3/5 ore, infatti,
oggi se ne impiegano oltre il doppio».
Per questo chiedono un ripristino dell'autostrada a «ritmi serrati, avvalendosi dei più moderni e veloci sistemi che la tecnologia mette a disposizione, su turni notturni o di 24 ore, prevedendo altresì uno sconto
extra sui pedaggi pagati da tutti i trasportatori costretti a percorrere le tratte in questione e a subire quest'incredibile disagio». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero