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Si fanno più vicini i lavori di ristrutturazione dello storico albergo di Campo Imperatore (L'Aquila) che ospitò la prigionia di Benito Mussolini, perché il Comune ha approvato il progetto definitivo e anche la modalità di scelta del contraente per affidare finalmente i lavori di rifacimento di una struttura spesso al centro di polemiche e tensioni e ormai fatiscente sorto tutti i punti di vista ma che invece sarebbe essenziale per dare ancora più appeal alla zona di Campo Imperatore e per offrire una ricettività importante e in quota.
L’iter che riguarda questo albergo è stato lungo e complesso, molto faticoso se si pensa che già nel 2016 fu siglata l’intesa tra il Comune, il Centro Turistico del Gran Sasso, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Provveditorato alle Opere Pubbliche.
Il responsabile unico del procedimento di questo intervento é il dirigente comunale, l’architetto Roberto Evangelisti, e nel tempo sono cambiate anche le figure di supporto al Rup, dall’ingegner Michele Suriani al geometra Mauro Fattore. Il gruppo di lavoro definitivo però ora è composto dall’ingegner Suriani che é direttore dei lavori, dall’ingegner Galassi che è il direttore operativo, dal geometra Zecca nella figura di ispettore tecnico e infine l’ingegner Franchi è nominato come collaudatore statico. Il progetto dell’albergo è molto importante e anche atteso, da ben 3 milioni e 800 mila euro. La dotazione iniziale di 3 milioni è aumentata nel tempo arrivando alla cifra attuale. 3 milioni di euro sono di fondi Cipe con una specifica delibera mentre gli 800 mila euro arrivano direttamente dal bilancio comunale.
La struttura, il cui progetto fu presentato dal sindaco Pierluigi Biondi già ad ottobre del 2021, prevede un restyling completo della struttura che, pur con aspetti moderni, non andrà ad intaccare la storia dell’edificio. Sarà insomma anche un resort confortevole e lussuoso con spa, piscina interna, sala lettura, 80 posti letto, bar che sarà utilizzato e aperto anche per utenza esterna, spazi per scuola sci e nolo, area pronto soccorso, area per Carabinieri e Polizia e altro. La speranza è che, accanto a questo step, si stia pensando seriamente alla questione dei sottoservizi. Sono necessari per mantenere aperta una struttura del genere e l’unico modo sarebbe una rete a valle dove però insistono dei vicoli ben noti, anche questo nodo mai sciolto. I problemi alla stazione dei black out frequenti per l’energia elettrica anche nelle scorse stagioni invernali hanno riproposto un problema atavico. Solo risolverlo alla base potrà far superare al Gran Sasso tanti problemi.
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