Calcio, Pescara-Lanciano la parola ai capitani

Calcio, Pescara-Lanciano la parola ai capitani
PESCARA I due capitani assieme, uno accanto all'altro, a due giorni dal derby. Maniero e Mammarella, Pescara e Lanciano, insieme per la solidarietà, ma anche per cambiare il...

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PESCARA I due capitani assieme, uno accanto all'altro, a due giorni dal derby. Maniero e Mammarella, Pescara e Lanciano, insieme per la solidarietà, ma anche per cambiare il linguaggio spesso troppo aggressivo dei campi di calcio. I leader delle due abruzzesi di serie B parlano adesso perché probabilmente non lo faranno domani sera. Il biancazzurro sicuramente non potrà farlo, visto che un giallo di troppo a Modena gli è costato il derby. Il rossonero è appeso ad un filo: sta recuperando da un infortunio e potrebbe restare fermo ai box nel ritorno da ex all'Adriatico. Carlo Mammarella, 31 anni, pescarese doc, ci tiene molto a giocare ed è già in clima partita: "Il Pescara in rosa ha giocatori che possono tranquillamente dire la loro, pur non avendo avuto molto spazio rispetto agli altri. Io? Non so se ci sarò, sto recuperando da una lesione muscolare. Ma il derby è sempre una gara dal sapore particolare e nessuno vorrebbe perderselo". Che partita sarà? "Ci sarà tensione, è inevitabile. L'anno scorso all'andata fu partita bloccata, decisa da un episodio. Il ritorno, nonostante il diluvio, fu più spettacolare. Adesso si affrontano due squadre in salute, a prescindere dagli ultimi risultati. Nessuna delle due avrà paura di giocarsela, ci sono tre punti pesanti in palio, ma ancora tante partite da giocare", dice il capitano della Virtus. "Vincere il derby non sarebbe comunque una ciliegina sulla torta per noi, c'interessano i punti. Nel Lanciano si gioca per costruire qualcosa, senza fare voli di fantasia", prosegue con la solita concretezza. A chi gli chiede provocatoriamente se è vero che il Lanciano di D'Aversa giochi meglio del precedente, Mammarella ribatte: "L'anno scorso nelle prime quindici partite abbiamo espresso un gran gioco, vincendo anche su campi difficili. Ogni allenatore ha un'idea di calcio, sono a Lanciano da quasi otto anni e ho avuto tanti tecnici. Mi sembra che la nuova generazione degli allenatori ci sia una vocazione al fraseggio". Ed eccoci all'argomento scomodo: "Baroni? Lo saluterò come sempre, nella vita si fanno delle scelte e bisogna accettarle. Siamo professionisti e queste cose ci stanno", afferma con stile. Sulla sua carriera esplosa in ritardo, chiude: "Posso rimproverarmi qualcosa perché in passato qualche errore l'ho commesso. Anche se in ritardo, sto raccogliendo a Lanciano le mie soddisfazioni".


Poi tocca al collega biancazzurro Maniero, che ascolta e sorride vicino al rivale: "Noi siamo tranquilli, la sconfitta di Modena è superata. Per noi il derby è una partita importante per stare meglio in classifica. Siamo in un momento delicato e avrei voluto esserci. Che peccato per quell'ammonizione...". Riccardo è diventato leader anche nelle interviste, la sua maturità racchiusa nell'autocritica sul ko di Modena: "Dopo due vittorie ci siamo fermati di nuovo. Possiamo prendercela con gli arbitri, ma fino ad un certo punto. Il Modena voleva farci innervosire e ci è riuscito, dobbiamo essere più bravi noi a non cascare nelle provocazioni e gestire meglio le partite. Ora la classifica non ci permette di sbagliare ulteriormente. Siamo vicini ai playout e dobbiamo tirarci fuori il prima possibile. Più che al campanilismo, dobbiamo pensare a questo". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero