​​Bimba si sente male ma la guardia medica non la visita: il nonno chiama i carabinieri

Una bambina di tre anni si sente male e la guardia medica si rifiuta di visitarla. È accaduto ieri mattina a Scanno dove sono dovuti intervenire carabinieri e sindaco per...

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Una bambina di tre anni si sente male e la guardia medica si rifiuta di visitarla. È accaduto ieri mattina a Scanno dove sono dovuti intervenire carabinieri e sindaco per riportare la calma. All'origine dell'atteggiamento del medico ci sarebbe la direttiva emanata dall'Asl che vieta visite ambulatoriali, consentendo alle guardie mediche di visitare a domicilio i pazienti solo per interventi improcrastinabili. La bambina accusava difficoltà respiratorie e al rifiuto del medico, che non ha aperto nemmeno la porta dell'ambulatorio, perché così impone la direttiva Asl, il nonno ha chiamato i carabinieri denunciando il medico per omissione di soccorso.


Ne è nata una discussione al termine della quale la bambina è stata comunque visitata con la prescrizione di farmaci antinfluenzali. «Ho deciso di sollevare il problema per far capire a tutti la gravità della decisione presa dai dirigenti amministrativi dell'Asl Avezzano-Sulmona L'Aquila per i quali le guardie mediche non possono fare più visite in ambulatorio», spiega il medico sulmonese coinvolto nella vicenda. «Noi vogliamo prestare il nostro servizio garantendo la massima professionalità ai cittadini - aggiunge - ma la Asl della provincia dell'Aquila non la pensa in questo modo e noi restiamo da soli in prima linea, esposti alle proteste dei cittadini».

Anche il sindaco Giovanni Mastrogiovanni è deciso a risolvere il problema e ha annunciato che si farà parte attiva con l'Asl per ripristinare il servizio ambulatoriale delle guardie mediche. «Non è possibile esista una discrezionalità per decidere se un paziente è grave o non lo è - spiega il primo cittadino - La guardia medica deve essere messa in condizione di prestare il proprio servizio a 360 gradi, non solo facendo riferimento a direttive che possono essere interpretate in mille maniere». Proprio su questa battaglia, dopo aver già effettuato due giornate di sciopero, le guardie mediche hanno annunciato altri tre giorni di astensione dal lavoro il 17, 18 e 19 luglio.


«Il medico di guardia a Scanno non si è rifiutato di visitare la bambina, ma è stato costretto a non effettuare il controllo ambulatoriale per effetto della determina emanata dal direttore amministrativo dell'Asl 1 Abruzzo, Pierpaolo Falchi, in data 19 febbraio 2019». Lo precisa il delegato della Federazione dei Medici di Medicina Generale, Amedeo Tagliaferri. La determina sospende a tempo indeterminato l'attività ambulatoriale, non consentendo ai medici di visitare pazienti in ambulatorio e addirittura vietando loro di farli entrare. «Se succede qualcosa al paziente mentre è dentro la nostra guardia medica e risulta che non si trattava di un intervento d'urgenza, a pagare siamo noi medici, perché l'Asl non ci copre queste situazioni» spiega Tagliaferri, ricordando che dopo aver effettuato uno sciopero a giugno i medici hanno proclamato un ulteriore sciopero dal 17 al 19 proprio sulla direttiva delle visite ambulatoriali e della non erogazione delle indennità di rischio. «Ci attendiamo dall'assessore regionale Nicoletta Verì il ritiro della disposizione di Falchi così che quello che è successo a Scanno non si ripeta in altre sedi, soprattutto turistiche» conclude il delegato Fimmg. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero