Furto al Bataclan, Parigi vuole al più presto la porta dipinta da Banksy

Furto al Bataclan, Parigi vuole al più presto la porta dipinta da Banksy (foto Vitturini)
Parigi, fin da subito, ha detto di fare in fretta. «Vogliamo al più presto trasferire la porta del Bataclan con il graffito di Banksy in Francia. Per noi ha un alto...

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Parigi, fin da subito, ha detto di fare in fretta. «Vogliamo al più presto trasferire la porta del Bataclan con il graffito di Banksy in Francia. Per noi ha un alto valore simbolico».

Nel rispetto di ruoli e giurisdizioni territoriali, le autorità francesi hanno detto fin dal primo giorno che, appena concluse tutte le formalità circa la rogatoria internazionale, il pannello in metallo - cioè quel che resta dell’uscita di emergenza del teatro parigino dopo il furto lo scorso anno - deve far rientro a Parigi: oltre ad avere un immenso valore economico (le opere di Banksy, street artist inglese dall’identità sconosciuta, sono molto quotate anche se l’autore respinge con forza il lato commerciale dell’arte), il graffito è per la Francia un simbolo contro il terrorismo ed è dedicato, appunto, alle 90 vittime dell’attacco del 2015 al teatro Bataclan. Proprio perché l’opera è così importante, è custodita nel caveau della caserma dei carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Ancona, dopo che i militari del Tpc hanno indagato per 4 mesi sul filone italiano, su delega della Procura dell’Aquila.

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Ora si profila, a breve, la restituzione della Ragazza in lutto che i poliziotti della gendarmerie vorrebbero fosse portata a Parigi dagli stessi carabinieri che l’hanno recuperata in una soffitta di un vecchio casolare a Sant’Omero nella disponibilità di G. P., 50 anni, albergatore di Tortoreto, che l’aveva avuto in consegna da un magrebino 40enne, di nazionalità francese. «Venne con un furgone dalla Francia e mi disse se potevo tenerla per lui per qualche tempo, era un buon cliente del mio b&b e ho acconsentito» ha detto ai carabinieri G. P., quando è stato interrogato alla presenza degli agenti francesi che la scorsa settimana, in un blitz congiunto con le autorità italiane, hanno recuperato l’opera del Banksy, celata dietro un telo scarabocchiato, appiccicato con nel nastro adesivo sul pannello con la Ragazza addolorata. All’operazione ha partecipato anche un poliziotto intervento la notte del massacro al Bataclan.
 

Sono indagati per ricettazione, oltre a G.P., che ribadisce di essere estraneo ai fatti e di «non aver mai conosciuto il valore reale dell’opera», il magrebino 40enne, che spesso soggiornava nel b&b dell’albergatore di Tortoreto, e un 60enne di Giulianova, ex commerciante di auto, che ha presentato il magrebino all’albergatore. In queste ore la Procura dell’Aquila, titolare del fascicolo sulla costola italiana dell’indagine, sta ultimando le carte della rogatoria internazionale. In Francia, c’è un filone parallelo di cui si attendono sviluppi a breve. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero