Covid, barista brucia le bollette per protesta. Telefonata di Salvini a Ciardelli

Covid, barista brucia le bollette per protesta. Telefonata di Salvini a Ciardelli
«Mi spiace terribilmente che si stia creando una strumentalizzazione politica relativa ad una battaglia che sto perseguendo per un bene comune e che l’odio...

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«Mi spiace terribilmente che si stia creando una strumentalizzazione politica relativa ad una battaglia che sto perseguendo per un bene comune e che l’odio incondizionato si stia riversando ed intralciando una cosa bella». A parlare è Manuel Ciardelli, il titolare dell’Osteria l’Assenzio di Teramo che, per protesta, ha bruciato le bollette davanti alla sua attività commerciale. Ieri Manuel, grazie alla zona gialla, come tutti i ristoratori e i baristi, è potuto tornare dietro il suo amato bancone a fare il suo lavoro, semplicemente quello che aveva chiesto con il suo gesto eclatante che ha fatto il giro del web finendo anche sui media nazionali e all’attenzione di Matteo Salvini.

Il leader della Lega ha infatti prima scritto un post su Facebook di solidarietà, e poi ha chiamato al telefono Manuel. «E’ stata una telefonata breve – racconta l’esercente – mi ha offerto assistenza legale nel caso ne avessi avuto bisogno, è stata l’unica che ho ricevuto da un politico, compresi quelli locali, ma la mia non è affatto una battaglia politica, bensì di natura sociale: dobbiamo unirci per cambiare le cose». Manuel precisa inoltre che le bollette in questione in realtà erano state già pagate. La solidarietà di Salvini, però, è stata mal interpretata da qualcuno, anche da alcuni colleghi di Manuel, che hanno preso le distanze dalla sua iniziativa pensando che si trattasse di un gesto politico. Manuel rivolge un invito ad unire le forze a tutti i titolari di pubblici esercizi, in vista dell’appuntamento del 12 gennaio, quando a Teramo arriveranno le telecamere della trasmissione di Rete 4 “Fuori dal coro”. «Spero che saremo in tanti e che stavolta bruceremo tutti insieme i fogli con la scritta coprifuoco, perché per noi l’essenziale è lavorare, questo balletto di colori non fa bene alle nostre attività né si è rivelato vincente per contenere i contagi».

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Il Messaggero