La madre non può guardarlo, bambino violentato dal vicino di casa

La madre non può guardarlo, bambino violentato dal vicino di casa
Un bambino marocchino, residente sulla costa Teramana, sarebbe stato abusato sessualmente da un suo vicino di casa, un 22enne originario del Bangladesh, l’altro giorno...

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Un bambino marocchino, residente sulla costa Teramana, sarebbe stato abusato sessualmente da un suo vicino di casa, un 22enne originario del Bangladesh, l’altro giorno rinviato a giudizio con la pesante accusa di aver violentato il bimbo con l’aggravante di aver commesso il fatto nei confronti di un minore di età inferiore a dieci anni. Una vicenda che nasce e si consuma tra le mura domestiche e quelle della casa accanto dove viveva la persona di cui i genitori del bambino si fidavano. Un amico di famiglia, nonché figlio di amici. All’apparenza un bravo ragazzo appartenente ad un’altra comunità, al quale affidare di tanto in tanto il bambino quando la madre e il padre, per motivi di lavoro, avevano bisogno di chi lo guardasse. Ma ad un certo punto sarebbe stata la stessa madre del bambino ad accorgersi di alcuni cambiamenti nell’umore del figlio. Così piccolo, avrebbe cominciato a chiudersi improvvisamente in sé stesso e a provare una sorta di timore quando si trovava di fronte al 22enne.


Nella donna sarebbe così scattato un campanello d’allarme che l’ha spinta a parlarne prima col marito, poi con alcuni specialisti che avrebbero confermato i suoi sospetti. Così piccolo, il bambino è riuscito a lanciare chiari segnali d’allarme. Da lì la denuncia alle forze dell’ordine e le immediate indagini. Scrive il pm nel capo d’imputazione: «In tempi diversi e con azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, quale conoscente del minore, con violenza consistita nell’afferrare con gesto repentino il predetto, lo costringeva a subire continuati abusi sessuali».

I fatti contestati risalgono a luglio dello scorso anno. Titolare dell’inchiesta il sostituto procuratore Enrica Medori che ora, a processo, dovrà riuscire a confermare le pesanti accuse sostenute fino ad oggi in un dibattimento che non si preannuncia sicuramente facile vista l’età del bimbo che sarebbe stato violentato. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero