Bambini prendono di mira con i sassi il semaforo che “impazzisce”: due incidenti

Bambini prendono di mira con i sassi il semaforo che “impazzisce”: due incidenti
Sarebbero stati dei bambini a determinare un incidente, lo scontro tra due auto ad un semaforo nella parte alta di Giulianova in quanto da tempo sorpresi (e forse in qualche caso...

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Sarebbero stati dei bambini a determinare un incidente, lo scontro tra due auto ad un semaforo nella parte alta di Giulianova in quanto da tempo sorpresi (e forse in qualche caso immortalati anche delle telecamere) a lanciare sassi contro l’impianto mandando il tilt il segnale che permette l’attraversamento pedonale. 

Due auto, nel 2016, si scontrano al semaforo che regola il quadrivio tra le vie Acquaviva, Montello, dello Splendore e corso Garibaldi. Entrambe le guidatrici delle due vetture, una Chevrolet e una Volkswagen sostenevano che il semaforo fosse verde nella loro direzione di marcia. Insomma, il semaforo, secondo il loro racconto, dava il via libera in entrambi i sensi di marcia all’incrocio. E questa situazione avrebbe determinato l’incidente con danni alle autovetture e, per fortuna, nessuna conseguenza per chi era alla guida.

Alla luce di quanto avvenuto, entrambe le guidatrici decisero di denunciare il Comune ritenendolo responsabile, anche se in via indiretta, di quanto accaduto chiedendo il risarcimento dei danni subiti. Le due iniziative giudiziarie non sono andate avanti insieme, ma chi si riteneva danneggiato ha avviato una propria azione legale. Per cui all’esame del tribunale di Teramo sono approdati due procedimenti e uno solo di questi si è sviluppato in un processo con sentenza finale che ha condannato il Comune, che aveva tentato di difendersi con l’avvocato Michele Del Vecchio, sostenendo che, quando l’impianto va in tilt si trasforma in lampeggiante per cui era impossibile che il verde fosse azionato negli opposti sensi di marcia e anche che spesso il semaforo è oggetto di lanci di sassi da parte di piccoli vandali. Il giudice ha sostenuto che le giustificazioni del Comune non fossero dimostrabili e ha dato ragione alla guidatrice. La giunta ora ha deciso di opporsi alla sentenza di primo grado costituendosi in appello.

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Il Messaggero