Baby vandali, in quattro rompono a sassate le vetrate della scuola: ripresi dalle telecamere

Baby vandali, in quattro rompono le vetrate della scuola: ripresi dalle telecamere
Prima uno sguardo alle finestre, poi un accenno al compagno per lanciare le prime due pietre. Ha cominciato così, con un duetto vandalico per farsi forza, un manipolo di...

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Prima uno sguardo alle finestre, poi un accenno al compagno per lanciare le prime due pietre. Ha cominciato così, con un duetto vandalico per farsi forza, un manipolo di quattro ragazzini che sabato scorso han rotto sette vetrate posteriori della scuola primaria San Franco di Francavilla al Mare. Un gesto tanto grave quanto maldestro, dal momento che i quattro sono stati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza della stessa scuola e che potrebbero essere identificati nelle prossime ore. La scuola nel frattempo ha già provveduto a riparare i danni.

«Nemmeno una bravata» l'ha definita la sindaca Luisa Russo che ha pubblicato il video su Facebook. «Un tentativo di superare, di forzare i limiti che una istituzione scolastica rappresenta per dei pre-adolescenti» ha spiegato invece lo psicoterapeuta Mario Di Bartolomeo, che legge così la vicenda: «In quella fase della vita c'è spesso il desiderio di andare contro una istituzione, che sia scolastica o familiare, perché queste impongono un controllo e un vincolo che i pre-adolescenti hanno voglia di evadere. La scuola stessa - ha continuato Di Bartolomeo - è un limite che vogliono valicare perché li tiene fermi per ore durante la mattinata, e certamente dal punto di vista sociale è un atto vandalico, quindi da condannare. Dal punto di vista educativo i provvedimenti, oltre a una bella strigliata d'orecchie, dovranno essere mirati a far comprendere loro l'importanza che le istituzioni hanno in quanto valore di crescita e di apprendimento e, instaurando un dialogo costruttivo, dare loro qualche consiglio più maturo, più paterno».
Era già capitato negli anni qualche episodio simile a Francavilla, l'ultimo lo scorso anno contro il palazzo Sirena.
 

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Il Messaggero