Baby gang, il piccolo boss si pente e svela gli affari della banda. Spuntano le armi

Baby gang, il piccolo boss si pente e svela gli affari della banda. Spuntano le armi
A smascherare i crimini commessi dai 13 minorenni, di cui 6 finiti nel carcere minorile e altri 7 ai domiciliari in altrettante comunità, nell'operazione congiunta di...

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A smascherare i crimini commessi dai 13 minorenni, di cui 6 finiti nel carcere minorile e altri 7 ai domiciliari in altrettante comunità, nell'operazione congiunta di polizia e carabinieri due giorni fa, un pentito minorenne che da spacciatore-picchiatore e per questo indagato, ha avuto la forza di confidarsi con gli agenti della Squadra mobile raccontando casi di spaccio, di violenze, di minacce anche con armi (sono spuntati una pistola, non si sa se vera, e un coltello) che la gang metteva in campo, non risparmiando nessuno.

E così Mario (nome di fantasia del minore) ha raccontato agli agenti della Mobile con affermazioni autoaccusatorie di essere stato costretto dalla baby gang (capeggiata da un minore macedone) a diventare egli stesso un criminale in erba per poi passare a vittima tanto da abbandonare la città. Di qui un lungo racconto su nomi, episodi spaccio di sostanze stupefacenti (hashish, marijauna, cocaina) a cominciare dal polo scolastico di Colle Sapone (che per ironia della sorte dista pochi metri in linea d'aria dalla stessa Procura e Tribunale minorile del capoluogo) risultato prezioso agli agenti della Squadra mobile e ai carabinieri che hanno cristallizzato le prove attraverso un anno circa di pedinamenti, sequestri di sostanze stupefacenti poco dopo l'acquisto di altri minori o nel procinto di spacciare.

 Nella vicenda complessivamente sono indagati 30 tra minorenni e neo maggiorenni autori di spaccio e aggressioni anche nel centro storico, all'interno delle strutture di accoglienza, e discoteche. Nei prossimi giorni al via per i 6 minori finiti in carcere gli interrogatori di garanzia.

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Il Messaggero