Interventi di chirurgia vertebrale, maxi frode sui rimborsi: 11 indagati di tre cliniche private

Interventi di chirurgia vertebrale, maxi frode sui rimborsi: 11 indagati di tre cliniche private
La Finanza scopre maxi frode ai danni del Servizio sanitario nazionale su interventi di chirurgia vertebrale. I finanzieri della Compagnia di Avezzano, al termine di...

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La Finanza scopre maxi frode ai danni del Servizio sanitario nazionale su interventi di chirurgia vertebrale. I finanzieri della Compagnia di Avezzano, al termine di un’indagine per contrastare illeciti in materia di spesa pubblica, hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo per 2 milioni e mezzo di euro emesso dal gip del Tribunale di Avezzano, Maria Proia, su proposta del procuratore Maurizio Maria Cerrato, nei confronti di tre strutture sanitarie private, situate nella provincia dell’Aquila e convenzionate con il Servizio sanitario nazionale.

L'indagine, con attività d’intelligence, ha consentito di individuare una frode ingente al Servizio sanitario nazionale durante l’esecuzione di interventi chirurgici dell’ortopedia vertebrale. A seguito dell’acquisizione delle cartelle cliniche nelle tre strutture sanitarie private, veniva accertato che nelle richieste di rimborso, inoltrate al Ssn, erano stati utilizzati, in frode, codici di procedura previsti per rimborsi su soglie massime da parte della Asl. Successivamente sono stati acquisiti, in formato elettronico, presso la Asl 1, per il quinquennio 2016/2020, i dati relativi ai 12.500 ricoveri circa  e i verbali d’ispezione redatti dai Nuclei operativi di controllo nei confronti dalle tre case di cura private. L’analisi e la successiva elaborazione informatica dei dati acquisiti hanno permesso di individuare 572 ricoveri di interesse investigativo.

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Come concordato con il pm, grazie anche al contributo di un esperto neurochirurgo specializzato in fenomeni degenerativi della colonna vertebrale, dall’esame dei verbali chirurgici delle tre case di cura, sono stati individuati 368 casi, sul totale esaminato, non codificabili come interventi di “artrodesi”, dai quali sorgevano rimborsi di soglia massima da parte del Ssn. Alla conclusione della complessa indagine, durata oltre due anni, grazie alla rielaborazione dei codici di procedura essenziali per il rimborso degli interventi chirurgici effettuati sulla colonna vertebrale, si è giunti alla quantificazione delle ingenti somme di denaro oggi sequestrato. L’esecuzione della ordinanza di applicazione della misura cautelare reale, per 2.651.769,00 euro, è rivolta nei confronti di 11 persone - tutte indagate in concorso fra loro, per il reato di truffa a danno dello Stato per aver cagionato un danno patrimoniale di rilevante gravità - nelle loro rispettive qualità di presidente del Cda, consigliere d’amministrazione, rappresentante legale, direttore sanitario, direttore del reparto di Chirurgia Ortopedica, direttore dell’area funzionale omogenea di Chirurgia, direttore di reparto di Ortopedia e Traumatologia delle tre case di cura private. «Il contrasto alle frodi nel settore sanitario ed assistenziale mira a garantire l’effettivo sostegno alle fasce più deboli della popolazione e la Guardia di Finanza è impegnata, in maniera vigile e scrupolosa, per evitare che il dispendio di risorse pubbliche vada a beneficio di soggetti che non ne hanno diritto» chiude una nota della fiamme gialle.

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Il Messaggero