Assalto al centro agroalimentare: il rapinatore tradito dai tatuaggi

Assalto al centro agroalimentare: il rapinatore tradito dai tatuaggi
Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere Fabio Iervese, 43 anni e Renato Mancini, 48 anni, entrambi pescaresi, finiti in carcere, con l'accusa di tentata rapina...

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Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere Fabio Iervese, 43 anni e Renato Mancini, 48 anni, entrambi pescaresi, finiti in carcere, con l'accusa di tentata rapina aggravata, poiché ritenuti responsabili dell'assalto al centro agroalimentare di Villanova di Cepagatti avvenuto l'11 luglio del 2022. Ieri mattina si è tenuto l'interrogatorio di garanzia, alla presenza del gip Antonella Di Carlo, che nei giorni scorsi ha emesso l'ordinanza di arresto sulla base della richiesta del pm Luca Sciarretta. All'interrogatorio ha preso parte lo stesso Sciarretta, insieme agli avvocati delle difese: il legale Luca La Gorga, che assiste Iervese e gli avvocati Franco Perolino e Luigi Peluso, che assistono Mancini. Come era prevedibile i due arrestati hanno fatto scena muta.

Le difese prendono dunque tempo, con l'obiettivo di studiare più approfonditamente le carte e mettere a punto le rispettive strategie. Nel frattempo emergono nuovi particolare in merito alle circostanze che hanno portato agli arresti. Decisive, per l'individuazione dei presunti responsabili, sono state le immagini carpite da alcune telecamere di sorveglianza che si trovano nel Comune di Spoltore. I filmati hanno infatti consentito di scoprire la targa dello scooter Piaggio, rubato a Roma e poi utilizzato per la rapina. Altre riprese hanno fornito dettagli di rilievo per risalire all'identità dei due arrestati: in particolare è stato possibile stabilire che alla guida dello scooter c'era un uomo, che indossava dei bermuda e che aveva una serie di tatuaggi, particolarmente evidenti, sulla gamba sinistra e sul braccio sinistro, all'altezza del gomito. Sono state inoltre notate delle scarpe da tennis risultate compatibili con quelle trovate in casa di uno degli arrestati.

I rapinatori misero a segno il colpo nella tarda mattinata dell'11 luglio, quando raggiunsero il centro agroalimentare, a bordo di uno scooter, indossando passamontagna e caschi da motociclista. Dopo essersi introdotti all'interno della struttura, bloccarono il vigilante dell'agenzia Sicuritalia, che in quel momento stava facendo il giro per ritirare gli incassi dei vari banchi e gli sfilarono dalle mani una borsa contenente 29mila euro in contanti e 1.364 euro in assegni. L'addetto alla sicurezza di opporre resistenza, ma per tutta risposta fu aggredito alle spalle e colpito alla testa, con un casco, da uno dei due banditi. I malviventi riuscirono ad appropriarsi anche della pistola detenuta dal vigilante, con la quale colpirono nuovamente in testa il malcapitato. La guardia, tramortita e incapace di reagire, rimase in terra per alcuni istanti. Nel frattempo i due rapinatori, dopo avere recuperato lo scooter, si diedero alla fuga e scomparvero nel nulla.

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Il Messaggero