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La Asl di Teramo ha inviato le prime dieci lettere di sospensione dal lavoro nei confronti di operatori sanitari no-vax. Una misura che segue mesi di valutazioni su circa 200 dipendenti: pochi medici o amministrativi, molti infermieri, Oss e altre figure. «Come da procedura - spiega il dg Maurizio Di Giosia - sono scattati i primi dieci provvedimenti. Da quando è uscita la normativa abbiamo compiuto tutto il percorso, attuando una prima scrematura dal momento che alcuni risultavano vaccinati in altre Asl. A queste dieci lettere ne seguiranno ancora altre».
«Si dovranno vagliare ulteriori diversi aspetti, ci sono alcuni in malattia, altri fuori per infortunio sul lavoro, e donne in stato di gravidanza, sebbene il Ministero abbia dato il suo ok alla vaccinazione» dice il dg. Le dieci lettere inevitabile: «Per le altre ci si sta riflettendo». Preme anche il lato operativo dell'azienda: tante assenze improvvise possono incidere sul corretto svolgimento del lavoro nei reparti. I sanitari non potranno nemmeno essere riversati sul settore amministrativo: «Rappresenterebbero un costo per la Asl, dal momento che li dobbiamo sostituire, e la normativa vieta questo escamotage. Vedremo come sanare questa mancanza» spiega Di Giosia.
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