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Erano tanti i dubbi sulla dinamica della rapina con cui, poco più di un mese fa, due persone avevano svuotato di 15 mila euro la cassaforte del Jackpot Ideale in via Majella a Spoltore. Dubbi che i carabinieri di Pescara, coordinati dal tenente Giovanni Rolando, hanno sciolto con un'indagine che, ieri, ha portato alla notifica di tre ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di due uomini di Pescara e uno di Roma. Tre perché l'uomo che sembrava essere stato preso in ostaggio e malmenato nel corso della rapina altro non era che un complice, almeno secondo la ricostruzione effettuata dagli investigatori. Che si sono avvalsi della collaborazione decisiva della polizia locale di Spoltore, diretta dal comandante Panfilo D'Orazio, che ha effettuato un lungo lavoro di screening e di analisi delle immagini raccolte dalle videocamere. Sono stati così ricostruiti minuziosamente gli spostamenti dei rapinatori, in particolare l'arrivo in sella a un ciclomotore rubato, abbandonato dopo la fuga. Uno degli uomini era armato di fucile. Ma ad insospettire è stata la presenza di un'autovettura nella zona della sala slot, mezzo pin uso al terzo uomo. La sua condotta nel corso della rapina è apparsa strana, così come quella che l'ordinanza definisce un'aggressione «eccentrica ad opera di uno dei rapinatori».
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Il Messaggero