L'Aquila violenta, anche ragazzine nelle baby gang del centro

L'Aquila violenta, anche ragazzine nelle baby gang del centro
Avvicinati con banali pretesti da alcune ragazze e poi presi alle spalle dalla gang composta da giovani e giovanissimi, ma ma stranieri. A questo punto scattano le violenze:...

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Avvicinati con banali pretesti da alcune ragazze e poi presi alle spalle dalla gang composta da giovani e giovanissimi, ma ma stranieri. A questo punto scattano le violenze: picchiati, rapinati e infine estorti per sottrarre oggetti e denaro all'Aquila. Con il passare delle ore emergono alcuni particolari sul modus operandi delle violenze che avvengono al terminal di Collemaggio. Gli ultimi arresti in ordine di tempo sono avvenuti due giorni fa: minori stranieri, identificati e fermati dai carabinieri, dopo una indagine certosina coordinata dalla Procura della Repubblica presso i Minorenni, che ha preso le mosse da alcuni gravi episodi avvenuti lungo la scala mobile che conduce al terminal di Collemaggio o in Piazza Duomo.

Un luogo, il terminal, soprattutto nel post sisma diventato un ritrovo per giovanissimi e che nonostante gli incessanti controlli interforze non ha mai smesso di far parlare di sé in senso negativo. Dalle rapine alle risse passando anche per lo spaccio di sostanze stupefacenti che nel marzo del 2021 ha portato alla morte di Marco Zingo, trovato sena vita per overdose nei bagni del terminal Lorenzo Natali e per la quale il pm Stefano Gallo ha arrestato due persone accusate a suo dire di aver fornito la dose letale al consumatore. Un decesso che aveva provocato un certo sconcerto in città proprio per il luogo sensibile per la presenza anche di numerosi minorenni.

Una escalation di azioni delittuose dunque che ha portato l'altro ieri all'arresto di un 18enne appena maggiorenne di nazionalità tunisina e di un 17enne egiziano. Costoro (molto probabilmente insieme ad altri ragazzi in via di identificazione) in più occasioni avrebbero rapinato altri coetanei approfittando del luogo non frequentato, aiutati da alcune ragazze che con vari pretesti avrebbero indotto i malcapitati di turno ad avere rispetto e un senso di fiducia. Una trappola in cui sarebbero caduti diversi ragazzi. Le attenzioni delle ragazze, infatti, hanno poi portato alle aggressioni: scariche di pugni in faccia a scopo di rapina del telefono cellulare oppure di piccole somme di denaro o addirittura protesi. Quando per i malcapitati l'importanza era quella di guadagnare l'uscita dal tunnel e fuggire spaventati dai giovani aguzzini, ecco che altri ragazzi, sempre facenti parte dello stesso gruppetto di bulli, si sarebbero palesati come intermediari per la restituzione degli oggetti rapinati. Uno scambio anche con eventuali dosi di sostanze stupefacenti in possesso degli aggrediti. Ma due giorni fa la trattativa è saltata quando la baby gang si è accorta dell'imminente arrivo delle forze dell'ordine, dei carabinieri della stazione dell'Aquila, nel caso specifico, che li hanno messo in fuga.

Le testimonianze raccolte dei minori aggrediti (non prima di sottoporsi alle cure dei medici del Pronto soccorso) e le video riprese delle telecamere sistemate lungo il percorso della scala mobile e dello stesso terminal bus hanno poi fatto il resto. Gli investigatori, nonostante la gang di bulli avesse utilizzato accortezze per evitare di mostrarsi con il volto scoperto sono riusciti in modo certosino a risalire all'identificazione degli autori, trasferiti in strutture detentive per minori a Roma.

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Il Messaggero