L'AQUILA - Alla vigilia dell'incontro del Pd (oggi ore 20) tutto può succedere. C'è chi parla di un raffreddamento di Pietrucci che non intenderebbe...
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«É la novità politica degli ultimi anni - continua - ed è l'alfiere delle nuove generazioni. Non so se si sottoporrà alle primarie. Lolli, invece è una prima linea, brillante e capace di stringere relazioni con l'area più vasta della città». Fra le variabili elettorali Benedetti inserisce anche il sindaco uscente Massimo Cialente che «peserà molto sia nelle primarie e sia nella elezione del sindaco». Fra le righe si intravede l'ipotesi di un appoggio del sindaco uscente a Benedetti. «Tutti si preoccupano della figura del sindaco e nessuno si preoccupa delle capacità che deve esprimere, in questo senso vedo l'asticella un poco bassa». «A destra e a sinistra vi sono molti auto candidati, ma la città non chiama nessuno. Se potesse, sceglierebbe uno al di fuori della politica ma sarebbe come chiamare un calciatore a fare il chirurgo. Insomma per fare il sindaco occorre un amministratore che abbia esperienza pluriennale». Certo è che la situazione così fluida in casa dem non aiuta gli aspiranti candidati: «E' finita l'epoca della restaurazione neo-centrista di Renzi - sostiene il presidente del consiglio - e ora si ricomincia a parlare di politica. Orlando è della mia generazione politica credo che sia il miglior prodotto della sinistra degli ultimi vent'anni». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero