L'AQUILA - Due colpi di coltello al torace, forse addirittura tre. Due al capo, con un oggetto, presumibilmente a forma di punteruolo, ancora non trovato. E' stato ucciso...
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L’Aquila, dipendente Asm ucciso in casa con un colpo alla testa: caccia all'assassino
La zona è quella compresa tra San Gregorio e Fossa, tra le "La Fossa" e "Le Pastine". Una strada da cui si accede in corrispondenza di uno stabilimento che si occupa di pavimentazioni e manufatti in calcestruzzo. Ed è questo uno dei primi elementi al vaglio: gli inquirenti, in particolare i carabinieri coordinati dal comandante provinciale Nazareno Santantonio, vogliono capire se, attraverso la possibile presenza di telecamere, qualcuno abbia imboccato quella stradina tra sabato e domenica, il periodo di tempo in cui potrebbe essere maturato l'omicidio.
Già, perché secondo l'ispezione cadaverica e i primi rilievi, D'Amico potrebbe essere stato ucciso addirittura sabato. La mamma, non riuscendo a contattarlo, ha raggiunto l'abitazione, insieme all'altro figlio, e si è trovata davanti la terribile scena.
Il corpo sarebbe stato trascinato all'interno dell'abitazione. Presumibilmente un'operazione che ha richiesto la collaborazione di almeno due persone.
Tutti dettagli che andranno confermati dalle indagini coordinate dal sostituto procuratore, Simonetta Ciccarelli. Si punta a raccogliere elementi dai tabulati telefonici in primis, ma anche dalle persone che conoscevano D'Amico e dai movimenti economici. Nessun movente viene al momento escluso. Compreso quello di un regolamento di conti, ma serviranno tempo e indizi prima di poter formulare un'ipotesi che regga. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero