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La città e il mondo accademico aquilano in lutto per la scomparsa del professor Luigi Bignardi, rettore dell’Università dal 1995 al 2004 e dal 2011 anche professore emerito. Il professor Bignardi, scomparso ieri, era nato il 20 gennaio 1937. Si era laureato in Ingegneria meccanica all’Università di Genova nel 1963, divenendo, subito dopo, prima assistente e poi professore incaricato di Macchine.
«All’Aquila arrivò nel 1971 - lo ricorda il rettore Edoardo Alesse - Nel 1978 partecipò e diede un contributo fondamentale allo sviluppo della neonata Facoltà di Ingegneria, promuovendo il corso di Laurea in Ingegneria meccanica, quello in Ingegneria per l’Ambiente ed il Territorio e quello in Ingegneria elettronica. Della facoltà di Ingegneria fu anche preside, dal 1982 al 1995, anno in cui divenne rettore, succedendo a Giovanni Schippa e rimanendo in carica fino al 2004.
A esprimere cordoglio il sindaco Pierluigi Biondi: «Oltre ad essere stato uno dei pilastri della nostra università, che ha guidato con il ruolo di rettore a metà degli anni ’90, è stato uno dei motori propulsivi della Facoltà di Ingegneria, di cui è stato anche a lungo preside, che era e rimane uno dei punti di forza dell’Ateneo aquilano. Un impegno costante nel mondo accademico e della ricerca, riscontrato anche con incarichi di prestigio a livello nazionale, a testimonianza delle grandi competenze e professionalità messe a disposizione della comunità scientifica e del nostro territorio. Giungano ai familiari tutti le più sentite condoglianze».
Anche il senatore Guido Liris ha voluto ricordare Bignardi: «A lui sono legati i miei ricordi all’inizio degli studi universitari. Ho avuto modo di conoscerlo da vicino e associo alla sua figura anche i miei primi passi nella politica in ambito studentesco. Ne ho sempre apprezzato l’autorevolezza e la serietà, le capacità di apertura e dialogo, il profondo rispetto dell’istituzione accademica di cui è stato un autentico baluardo». «Era una persona davvero speciale - ha scritto l’ex sindaco Massimo Cialente - di grande entusiasmo, sempre cortese, con il sorriso. Negli anni in cui cominciava ad avviarsi un ragionamento sul piano strategico della città, fu sempre presente».
Il Messaggero