L'AQUILA - Sono fuori pericolo le 3 persone colpite da meningite e ricoverate, nelle ultime settimane, all’ospedale di L’Aquila. Si tratta di due pazienti, un uomo...
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I medici del reparto, diretto dal dr. Alessandro Grimaldi, hanno agito con la massima tempestività e, grazie alla diagnosi precoce, sono riusciti a individuare in tempi brevissimi l’agente patogeno. Il fattore tempo è decisivo soprattutto per la forma del meningococco che, se non trattato immediatamente, può portare alla morte nel giro di 48-72 ore. La rapida somministrazione di una terapia antiobiotica appropriata può quindi salvare la vita dei pazienti. Gli specialisti tengono a precisare che gli ultimi casi di meningite non costituiscono motivo di preoccupazione.
“Il fatto che ci siano stati 3 casi in 15 giorni”, precisa il dr. Grimaldi: “è solo una sfortunata coincidenza che non desta allarme poiché non c’è alcun rischio di epidemia”.
D’altronde nel corso dell’anno vi sono lunghi periodi in cui non si registrano casi; un andamento fisiologico che fa parte delle normali dinamiche di manifestazione della patologia. L’invito dei medici, rivolto soprattutto ai giovani che viaggiano, è quello di fare la vaccinazione (che è gratuita), una misura preventiva assai importante soprattutto per il meningococco. Il reparto di malattie infettive aquilano è dotato, tra l’altro, delle cosiddette stanze a pressione negativa che consentono di isolare i pazienti e di trattarli al meglio con la dovuta terapia. Dell’équipe medica, diretta da Grimaldi, fanno parte Antonio Cellini, Maurizio Mariani, Nerio Iapadre e Giovanna Picchi.
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Il Messaggero